Giorgia Meloni dice che Conte si sente così potente da deridere il parlamento

Giorgia Meloni ha comunicato con furia il no di Fratelli d’Italia alla Camera sulla proroga per lo stato d’emergenza. «Forse si sente così importante e potente per poter venire qui a deridere il parlamento della Repubblica – ha detto la Meloni -. Nell’Europa che voi citate sempre, non c’è un solo Paese che abbia esteso lo stato d’emergenza. Anche in Ungheria, che la sinistra ha definito spesso una dittatura. Perché deve farlo l’Italia? Noi abbiamo una situazione sanitaria peggiore del resto d’Europa? Se è così, lo argomentate sul piano scientifico».

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Giorgia Meloni e l’intervento sullo stato d’emergenza

«Diciamo pure che avete delle prove. Ma non è necessario prorogarlo per tre mesi. L’anno scorso per passare dal Conte 1 al Conte 2 avete convocato il parlamento in 24 ore, davvero non potreste fare lo stesso per lo stato d’emergenza?».

Poi, Giorgia Meloni si chiede a cosa serva proporre una proroga per lo stato d’emergenza. «Lei viene qui che il problema non è il contagio: il problema sono i poteri del governo. L’Italia è l’unica nazione che pretende di avere poteri speciali, anche se non ci sono ragioni per avere questi poteri speciali. Lo stato d’emergenza serve al ministro Azzolina per acquistare degli inutili banchi a rotelle che gli studenti utilizzeranno per fare gli autoscontro?».

Le parole di Giorgia Meloni alla Camera

Secondo Giorgia Meloni, invece, il problema della proroga dello stato d’emergenza condizionerà i turisti e gli investitori che commerciano con l’Italia. «Non vi preoccupate della salute degli italiani, ma della salute del vostro governo: lei fin qui ha avuto poteri straordinari, quasi pieni poteri. Ma come li avete usati? – ha continuato la Meloni – Non avete pagato in tempo la cassa integrazione, ma li avete usati per fare tutt’altro. Avete fatto un’infornata di nomine pubbliche per i compagni di classe per i componenti del governo. Che cosa c’entra con il Covid la proroga della concessione aeroportuale ai Benetton per l’aeroporto di Fiumicino? Cosa c’entra il Covid con la legge anti omofobia?».

Inevitabile, poi, il passaggio sui migranti e sulle violazioni della sicurezza legata ad alcuni episodi che si sono verificati nei punti di accoglienza nel periodo del coronavirus. «Non saremo conniventi con la vostra furia immigrazionista, presidente Conte, e non rida perché non c’è niente da ridere».

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