Il gioco d’azzardo pubblicizzato sulle piattaforme social: il caso YouTube

Ad agosto, l'Agcom aveva emesso un'ordinanza molto simile a quella relativa alla sanzione contro Meta

12/04/2023 di Enzo Boldi

Il caso della sanzione da 750mila euro comminata dall’Autorità Garante nelle Comunicazioni nei confronti di Meta per aver consentito la pubblicazione (su Facebook) di contenuti sponsorizzati (da parte di “utenti business”) in cui veniva pubblicizzato il gioco d’azzardo non è un unicum. Già la scorsa estate, infatti, Agcom aveva preso la stessa decisione nei confronti di Google perché la sua controllata – la piattaforma YouTube – aveva ospitato contenuti in violazione dell’articolo 9 del cosiddetto “Decreto dignità”. Dunque, già da mesi l’attenzione dell’Autorità sul gioco d’azzardo sui social è molto elevata. Così come le sue multe.

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I casi sono piuttosto simili, anche se le modalità di diffusione di quei contenuti di gioco d’azzardo sui social erano – inevitabilmente – in una forma differente. E due sono stati gli attori finiti nel mirino di Agcom: da una parte YouTube (di proprietà di Google), dall’altra la società Top Ads ltd, quest’ultima delegata alla gestione della condivisione di video (pubblicitari) attraverso i 5 canali legati al portale di slot machine Spike. La sanzione totale è stata pari a 1 milione e 450mila euro, di cui 750mila nei confronti del social network e i restanti 700mila nei confronti dell’azienda che si occupa di slot.

Gioco d’azzardo sui social, il caso Agcom-YouTube

Anche in questo caso, come accaduto a dicembre (con il Tar che ha respinto il ricorso) con Meta, l’accusa è sempre quella di violazione dell’articolo 9 del cosiddetto Decreto dignità, datato 2018. Quella legge che impedisce anche alle piattaforme social di pubblicizzare contenuti inerenti al gioco d’azzardo. E è proprio in questa ordinanza-ingiunzione di Agcom che è stato applicato per la prima volta in Italia il principio del “notice and stay down“, di cui abbiamo parlato in un nostro precedente approfondimento.

La prima volta del “notice and stay down”

Al netto della sanzione combinata, è molto interessante comprendere la decisione dell’Agcom nei confronti di Youtube. In particolare, nella comunicato stampa che accompagna l’ordinanza, si fa riferimento all’ordine di rimozione di 625 video:

«Oltre alla sanzione amministrativa pecuniaria, l’Autorità ha ordinato la rimozione (cd. notice & take down) di 625 contenuti illeciti ancora presenti sulla piattaforma YouTube nonché presso il sito spikeslot.com entro un termine di sette giorni, nonché, per la prima volta, inibito (notice & stay down) la diffusione e il caricamento di video aventi analoghi contenuti violativi, in linea con le più recenti pronunce della Corte di giustizia dell’Unione europea».

Non solo la rimozione (notice and take down), ma anche l’inibizione (notice and stay down) alla diffusione e al caricamento di altri video che ricalcano gli stessi contenuti che vìolano l’articolo 9 del Decreto dignità. Dunque, per la prima volta in Italia, è stata applicato questo principio sancito dalle norma sulla protezione del diritto d’autore. Ma c’è di più: Agcom ha considerato una aggravante il fatto che Google (proprietaria di YouTube) fosse stata già sanzionata nel 2020 dalla stessa Autorità per aver diffuso a link a pagamento che ricollegavano a siti relativi al gioco d’azzardo e alle vincite in denaro. Una multa da 100mila euro, prima di quella arrivata due anni dopo.

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