Come l’ex M5S Giarrusso potrà dare a Salvini la maggioranza in giunta sul processo Open Arms
25/05/2020 di Gianmichele Laino
Giarrusso salva Salvini. Potrebbe essere più di una concreta possibilità, questo pomeriggio in giunta elezioni e immunità al Senato. All’ordine del giorno c’è la richiesta di autorizzazione a procedere per il caso Open Arms, una nave con 150 migranti a bordo che il leader della Lega, allora ministro dell’Interno, tardò a far sbarcare. Una questione molto simile a quella della nave Diciotti (l’autorizzazione in quel caso fu negata dalla maggioranza giallo-verde) o della nave Gregoretti (questa volta, autorizzazione concessa dal nuovo governo, con prima udienza del processo inizialmente fissata il prossimo 4 luglio e poi rinviata a ottobre).
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Giarrusso salva Salvini dall’autorizzazione a procedere per il caso Open Arms?
L’ex senatore del Movimento 5 Stelle, che già aveva dato prova di dissenso con la sua precedente linea, votando la sfiducia per il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, con tanto di gestaccio e ‘vaffa’ in aula al momento del suo intervento, potrà confermare ancora di più il suo avvicinamento alle tesi del Carroccio, facendo da ago della bilancia nella giunta di domani pomeriggio.
Al momento, infatti, è lui l’unico indeciso, se si considerano gli 11 voti di cui dispone la minoranza (con il voto di un senatore delle Autonomie, che si era comportato allo stesso modo anche nei casi precedenti relativi all’autorizzazione a procedere per Salvini) e gli 11 voti della maggioranza M5S-Pd-LeU e Italia Viva. Deciderà nel pomeriggio e potrebbe far partire sotto migliori auspici per la Lega questa votazione, considerando che il giudizio spetterà in ogni caso all’aula di Palazzo Madama.
Giarrusso salva Salvini, l’ipotesi di un cambio di linea politica nella sua legislatura
Mario Michele Giarrusso ha espresso più e più volte la sua posizione di forte dissenso nei confronti del suo ex Movimento. E il voto simbolico a favore di Matteo Salvini potrebbe essere un altro segnale, questa volta rivolto più al Carroccio che ai propri ex colleghi di partito. Una sorta di ‘io ci sono’ che non passerà inosservato. Per dire che il voto di Giarrusso sarà decisivo soltanto per gli orientamenti politici che vorrà intraprendere nel resto della legislatura. Il passaggio in aula della richiesta di autorizzazione a procedere, invece, sembra già orientato, esattamente come quello sulla Gregoretti.