Laganà chiede spiegazioni: «È giusto che il direttore del Tg2 non smentisca una sua eventuale candidatura in FdI?»

Il consigliere di amministrazione della Rai è intervenuto sulla vicenda, chiedendo lumi sulle ultime indiscrezioni di stampa che riguardano Gennaro Sangiuliano

12/08/2022 di Redazione

La Rai è stata estremamente categorica con un co-direttore della TgR che aveva scritto un post polemico contro Carlo Calenda, spiegando come i dipendenti del servizio pubblico, nell’utilizzo dei loro social network, debbano astenersi da considerazioni di carattere politico. È mai possibile, allora, che non ci sia stata ancora nessuna smentita categorica, da parte del direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano, sulle indiscrezioni di stampa che lo danno possibile candidato in Fratelli d’Italia per le elezioni del 25 settembre? Se lo chiede, di fatto, il consigliere d’amministrazione della Rai in quota dipendenti Riccardo Laganà, che ha richiesto spiegazioni all’amministratore delegato del servizio pubblico Carlo Fuortes.

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Gennaro Sangiuliano candidato con Fratelli d’Italia? Laganà chiede una smentita decisa

Il consigliere di amministrazione ha citato sia un articolo di retroscena del quotidiano Il Riformista, che ha dato conto di una possibile candidatura di Gennaro Sangiuliano tra le fila di Fratelli d’Italia, sia delle parole dello stesso direttore del Tg2 che ha detto: «La politica la raccontiamo secondo i canoni del buon giornalismo e della deontologia professionale, non la facciamo». Una risposta che, evidentemente, non ha soddisfatto il consigliere d’amministrazione che, anche attraverso i social network, rilancia:

Durante Mezz’ora in più, inoltre, l’esponente di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa aveva citato Gennaro Sangiuliano come una delle possibili figure disposte a sottoscrivere il programma di centrodestra e di Fratelli d’Italia in particolare. «È pienamente legittimo – dice Laganà – aspirare o candidarsi alle elezioni per alte cariche politiche ma, ritengo, che chiunque ricopra ruoli centrali nell’informazione pubblica debba fare chiarezza rispetto ad indiscrezioni o tirate di giacca di questo o quel partito».

Anche perché le ultime vicende in seno alla Rai – con una spiccata preoccupazione del centrodestra per le opinioni espresse dai giornalisti (si veda il caso di Elisa Anzaldo, ad esempio) – portano dritte verso una sempre maggiore correlazione tra politica e informazione. Che, in un sistema democratico, non è affatto una correlazione sana.

foto IPP/Matteo Rossetti Milano

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