Stella BR al Tg2, l’«intimidazione brigatista» è diventata «atto vandalico»

I toni dell'ultimo aggiornamento che arriva da Rai in merito alla questione della presunta stella BR al Tg2 sono ben diversi

27/05/2022 di Ilaria Roncone

Sono passati venti giorni dalla questione Stella BR al Tg2. Ricapitolando: si è diffusa a mezzo stampa la notizia di una stella simbolo delle Brigate Rosse comparsa in un ascensore della palazzina che ospita il Tg2. In seguito alla notizia, per almeno le 24 ore successive il Tg2 e il direttore Gennaro Sangiuliano hanno ricevuto solidarietà da moltissimi esponenti politici tra cui alcune massime cariche istituzionali (tra cui Fico e Casellati). Una questione che ha fatto molto, moltissimo rumore e della quale avevamo già parlato chiarendo che quella stella (non circondata da un cerchio, come dovrebbe essere per una chiara allusione al simbolo delle Brigate Rosse) era lì già da tempo. A provarlo i selfie di alcune giornaliste pubblicati sui social ben prima che si sollevasse questo polverone.


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Come va a finire la storia della stella BR al Tg2

Il deputato Michele Anzaldi ha pubblicato la replica dell’interrogazione parlamentare da lui fatta per chiedere conto non solo della questione di quella che era stata definita – senza avere prove sufficienti visto come sono poi andate le cose – un’intimidazione di stampo brigatista, ma anche dell’intervento di Sangiuliano presso quella che ha definito una «convention politico-editoriale di FdI a Milano».

La Rai, rispondendo, ha cambiato totalmente i toni. Si legge in una dichiarazione dei vertici Rai: «Circa la vicenda relativa alla rilevazione di una stella a 5 punte incisa nell’ascensore della palazzina che ospita la redazione del Tg2, si conferma che lo scorso 7 maggio è giunta una segnalazione al personale in turno presso la centrale allarmi di Saxa di un atto vandalico sulle pareti dell’ascensore centrale presente nella palazzina D». Si parla, poi, della presenza di Polizia Scientifica e Digos per indagare sulla situazione.

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