Il Garante multa il comune di Roma per 1 milione perché non tutelano i dati di chi parcheggia

Da giugno 2018 a novembre 2019 il sistema di Atac Spa aveva già registrato i dati di 8.600.000 soste: per questo si è arrivati a questa cifra

10/09/2021 di Redazione

Problemi relativi ai parcheggi delle auto a Roma e utilizzo dei dati personali da parte delle società che dovrebbero avere il compito di monitorare alcune informazioni tutelate dalla normativa sulla privacy dei cittadini. Il Garante della Privacy è arrivato a multare il Comune di Roma per come ha gestito il sistema dei parcheggi, tra Atac e una società in subappalto. La cifra richiesta ammonta a 800mila euro di multa per Roma Capitale, di 400mila euro per Atac Spa e di 30mila euro per la società subappaltante. Il periodo di riferimento della sanzione riguarda il lasso di tempo tra il 2018 e il 2019.

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Garante multa Roma per il sistema dei parcheggi

Quando Roma ha aggiornato i suoi parcometri, permettendo che dalle colonnine si potessero effettuare anche altri servizi (tra cui il pagamento di multe), venivano richiesti alcuni dati sensibili ai cittadini, come ad esempio il numero di targa. Nel richiedere questi dati, tuttavia, il comune di Roma non aveva comunicato che Atac sarebbe stato il titolare del trattamento, né aveva dato alla municipalizzata delle informazioni utili a comprendere come questi dati dovevano essere conservati e utilizzati. Gli utenti, dunque, non avevano contezza del ruolo di Atac nell’iter di trattamento di dati sensibili.

Milioni di dati personali, dunque, venivano lasciati alla mercé di un sistema non protetto, vulnerabile, potenzialmente molto rischioso per i cittadini: all’epoca delle verifiche, secondo il Garante, alcuni flussi di dati da e verso il sistema implementato da Atac Spa viaggiavano in canali non sicuri.

«Nonostante le modifiche apportate in corso d’opera al sistema di gestione dei parcheggi – fanno sapere dal Garante -, il Garante ha comunque rilevato il permanere di criticità relative alle misure di sicurezza e ha quindi prescritto anche l’adozione di misure correttive e di idonee misure di sicurezza a protezione delle informazioni raccolte».

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