Per il gip di Roma Gaia e Camilla hanno usato una «condotta incautamente spericolata, concorrendo a causare l’incidente»

27/12/2019 di Redazione

C’è anche un accenno a Gaia e Camilla nell’ordinanza del gip di Roma Bernadette Nicotra. Quest’ultima ha disposto gli arresti domiciliari per Pietro Genovese, figlio del regista Paolo. Ma ha anche sottolineato che parte delle responsabilità per quanto avvenuto nella maledetta sera del 22 dicembre a Ponte Milvio può essere ricollegabile anche alla condotta delle due ragazze di 16 anni, di cui oggi si celebrano i funerali nel quartiere Coppedè.

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Gaia e Camilla, secondo il gip, hanno avuto responsabilità nell’incidente

Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli secondo il giudice avrebbero tenuto una «condotta vietata, incautamente spericolata, così concorrendo alla causazione del sinistro mortale». Non avrebbero potuto compiere l’azione di scavalcamento del guard-rail in quelle circostanze, con la scarsa luce che illuminava la zona dell’attraversameno e con il semaforo dei pedoni acceso sul rosso (e, quindi, sul divieto di attraversamento).

«Alla luce di quanto accertato in questa prima fase – si legge nell’ordinanza del gip – le due ragazze, in ora notturna, in zona scarsamente illuminata e con pioggia in atto stavano attraversando la carreggiata, scavalcando il guard rail, nel momento in cui il semaforo era fermo sulla luce rossa per i pedoni».

La spiegazione sulla condotta di Gaia e Camilla nell’ordinanza di arresti domiciliari per Genovese

Una circostanza che non ha impedito, tuttavia, di firmare un’ordinanza di arresti domiciliari per Pietro Genovese, alla guida dell’auto che ha travolto Gaia e Camilla. Quest’ultimo, infatti, sarebbe incline alla violazione delle regole e gli arresti domiciliari si sono resi necessari proprio per il rischio di reiterare la condotta.

L’ordinanza del gip non è piaciuta ai familiari delle due ragazze. La madre di Gaia, continuando a baciare e a salutare i compagni di scuola che si sono recati nella chiesa per la veglia di preghiera, ha detto che gli arresti domiciliari sono una misura troppo blanda e che la famiglia del ragazzo non si è fatta sentire per esprimere il suo cordoglio.

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