Pietro Genovese ai domiciliari. Esclusa l’aggravante dell’assunzione di stupefacenti

27/12/2019 di Enzo Boldi

Oggi a Roma si celebreranno i funerali di Gaia e Camilla, le due ragazze 16enni investite e uccise la notte del 22 dicembre in Corso Francia a Roma, non distante da Ponte Milvio. A guidare l’automobile che le ha colpite c’era Pietro Genovese che ora è agli arresti domiciliari. A far scattare la misura cautelare nei confronti del 20enne sono state due motivazioni: l’alta velocità e la guida in stato di ebbrezza. Esclusa, per il momento, l’aggravante dell’uso di sostanze stupefacenti.

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Secondo il gip Bernadette Nicotra, infatti, «non è in alcun modo provato lo stato di alterazione psicofisica dovuto all’uso delle droghe infatti le sostanze riscontrate sebbene presenti ben potevano essere state assunte da Genovese in epoca precedente all’incidente». Pietro Genovese, inoltre, aveva subito poco tempo prima la sospensione della propria patente di guida perché trovato in possesso di hashish.

Pietro Genovese ai domicialiari

Per il momento, in attesa del prosieguo delle indagini e del processo, il 20enne dovrà rimanere agli arresti domiciliari perché, secondo l’accusa, Pietro Genovese ha un’attitudine a mettersi alla guida dopo aver ingerito bevande alcoliche e quanto successo la notte del 22 dicembre scorso, secondo il gip, potrebbe anche ripetersi. A causare l’incidente fatale è stata, dunque, l’alta velocità del suo Suv e lo stato di ebrezza.

La condotta “incautamente spericolata” delle due ragazze

Ma non solo. Secondo il magistrato, infatti, anche la condotta delle due 16enni, Gaia e Camilla, ha contribuito a provocare questo incidente fatale per loro. L’aver attraversato la strada, Corso Francia, in un luogo non consono, ha reso quasi inevitabile questa fatalità. Il gip parla espressamente di «condotta incautamente spericolata», ma questo non attenua tutte le responsabilità contestate a Pietro Genovese, reo di essersi messo alla guida in stato di ebrezza, ad altissima velocità e senza i requisiti minimi di sicurezza.

(foto di copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI)

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