Fudeo, anche in Italia si sviluppa in Flutter

Angelo Cassano ci spiega l'ecosistema degli sviluppatori e il progetto di una piattaforma che offre corsi di diverso livello su Flutter

23/06/2022 di Matteo Forte

Al di là di ogni luogo comune sullo sviluppatore. Descrivere la realtà di Fudeo, una piattaforma che offre corsi di diverso livello per quanto riguarda il linguaggio di programmazione di Flutter, ci permette di entrare in un mondo fatto sicuramente di innovazione, ma anche di relazioni umane, di sinergia aziendale. Di Futuro. Angelo Cassano, docente e formatore del team di Fudeo, ci ha spiegato come il progetto di Gabriel Gatu e Alessandro Trezza cerca di venire incontro alle esigenze di un’utenza sempre più profilata e attenta alle nuove tecnologie.

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Cos’è Fudeo: uno sguardo privilegiato sull’ecosistema italiano dei programmatori

«Io mi occupo della parte corsi Flutter – spiega Cassano a Giornalettismo -. Mi sono laureato in informatica, che è da sempre stata la mia grande passione. Poi ho iniziato a lavorare qui e là, anche durante il mio percorso di studi, facendo anche delle ripetizioni private. Dal punto di vista formativo, avendo curato anche alcuni percorsi di alternanza scuola-lavoro, ho sempre avuto feedback positivi. La mia esperienza da docente si è allargata un po’ di più: da un confronto one-to-one, è diventata una lezione in classe e poi una esperienza multimediale con alcuni corsi realizzati su YouTube. Durante la pandemia su quest’ultimo aspetto ho fatto una riflessione più importante, riprendendo in mano il mio canale e aprendolo anche ai temi della divulgazione digitale. Da settembre 2020 alla primavera del 2021 ho poi svolto il mio primo corso gratuito relativo a Flutter su YouTube».

Conoscere Flutter, il framework open-source creato da Google, rappresenta una vera e propria miniera d’oro per le aziende che si occupano di digitale. Fudeo ha cercato di interecettare questo bisogno, scoprendo quanto la domanda di corsi di diverso livello su questo linguaggio di programmazione fosse aumentata.

«L’incontro con Fudeo – continua Angelo Cassano – è arrivato contestualmente a quell’esperienza di docenza gratuita su YouTube. A giugno dell’anno scorso ho iniziato a collaborare con loro e abbiamo organizzato diversi corsi. I primi che ho portato avanti riguardano il percorso di Firebase che consente di costruire applicazioni senza conoscenze pregresse: in quell’occasione abbiamo realizzato un’applicazione in stile Telegram, che poi abbiamo portato avanti anche nella community italiana di Flutter. Con Fudeo ci siamo preoccupati di aggiornare costantemente questi corsi, sia nella loro versione base, sia nella loro versione avanzata. Poi Fudeo fa anche formazione e consulenza aziendale: insomma, la realtà è in costante evoluzione».

Parlare con gli utenti di Fudeo significa anche entrare a contatto con l’universo variegato degli sviluppatori, sulle loro esigenze, sul loro rapporto con l’ecosistema aziendale e con lo smartworking. Sicuramente, da questo punto di vista, lo sguardo di Angelo Cassano è privilegiato e può offrire degli spunti interessanti a chi si trova a gestire – imprenditorialmente – figure professionali di questo tipo.

«In questo periodo storico – ci dice -, dal punto di vista dello smartworking, c’è un po’ di tira e molla. Per come la vedo io, bisognerebbe che ci fosse libertà: non un’imposizione da parte dell’azienda, né del lavoratore. Ognuno dovrebbe conciliare le necessità dell’altro. Sul concetto della socialità, secondo me dipende. C’è lo sviluppatore che fa relazione in azienda, c’è quello che si confronta con l’altro attraverso una telefonata. Può succedere che in azienda alcuni lavoratori decidano di vedersi anche oltre l’orario lavorativo: non è il posto di lavoro a fare le relazioni, sono le persone che fanno le relazioni».

Prima di arrivare al mondo del lavoro, in ogni caso, la formazione continua a essere importante. La storia personale di Angelo Cassano – prima appassionato studente di informatica, poi affiatato docente – insegna che l’approccio alla disciplina è fondamentale. Anche quando si parla di una piattaforma di formazione online: «Quello di Fudeo – spiega – non è un percorso pensato per i neofiti, ma per chi ha un background nella programmazione. Il corso funziona se lo studente ha delle conoscenze pregresse. In ogni caso, è molto più frequente trovare privati che vogliono aggiornare le proprie conoscenze o liberi professionisti che vengono dalla programmazione nativa e che vogliono invece approcciare l’ibrido. Sulle aziende un po’ meno: però capita spesso di essere richiesti come consulenti. Post corso, c’è la possibilità di interagire con i docenti: all’interno della piattaforma offriamo la possibilità di fare domande su dubbi legati al corso o al linguaggio di codice in generale. Sulla questione di un dialogo con il mondo lavorativo, non posso dire molto: ci stiamo però ragionando su e stiamo cercando di capire quale sarà la soluzione migliore sia per aiutare le aziende, sia per aiutare i professionisti che si vogliono piazzare».

Cosa significa programmare con Flutter

Infine, un focus su Flutter. Sicuramente, chi programma ha ben chiara la differenza tra un linguaggio di programmazione nativo e uno ibrido. La novità che, nel mondo dell’informatica, ha portato il framework di Google, tuttavia, ha portato anche i più scettici a convincersi: «Sono ormai 10 anni che sviluppo sul mobile e sono partito con il nativo. Il passaggio all’ibrido di Flutter è stato qualcosa che mi ha dovuto convincere al 100%. Il framework Flutter compila comunque un framework nativo e a livello di performance siamo molto vicini al nativo. Ad oggi consiglierei di usare il nativo solo per implementazioni specifiche, se si vuole lavorare a qualcosa che abbia a che fare con l’hardware. Per chi impara non consiglierei il nativo di Swift e Kotlin, ma consiglierei Flutter. Dal punto di vista geopolitico – conclude -, non ne farei una questione di linguaggio. Se si vuole uscir fuori con il prodotto, c’è bisogno di passare da Google Play (in caso di Android) o da Apple (in caso di iOS). Evitare di usare queste piattaforme è un po’ impossibile. Poi, Google aveva cercato di staccarsi da Java da diverso tempo. Quello che ha poi realizzato con Flutter è nato, in base alle informazioni che ho, già diversi anni fa, sin dal 2013».

Idee imprenditoriali come Fudeo rappresentano una grande opportunità per il sistema paese. Molte aziende necessitano di formazione e di personale qualificato per affrontare le sfide del futuro. Ricordiamo che l’Italia ha definito negli ultimi anni le start up la vera risposta all’esigenza di digitalizzare e diversificare la ripresa produttiva del Paese anche con investimenti a sostegno come finanziamenti pubblici e PNRR. Da un lato la velocità di sviluppo, tipica di un framework, dall’altra il cloud computing applicativo come Firebase, in grado di velocizzare l’implementazione di sistemi IT complessi, possono accelerare i processi più pericolosi per le start up.

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