Per il professor Locatelli, le scuole dovrebbero essere riaperte solo nel mese di settembre

Le indicazioni date dal professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e membro del comitato tecnico-scientifico che sta supportando il governo in questa fase di difficili decisioni da prendere in virtù delle misure per fronteggiare l’epidemia di coronavirus, sono state molto chiare a Che Tempo Che Fa. In collegamento con Fabio Fazio – in studio c’era anche il professor Roberto Burioni – ha parlato della fase 2 e, nella fattispecie, della possibile ripertura a settembre delle scuole italiane, dove al momento non sembrano esserci i criteri per rispettare il distanziamento sociale, nemmeno dopo la fatidica data del 3 maggio, prevista – per ora – come ultimo limite del lockdown voluto dal nuovo dpcm del presidente Giuseppe Conte.

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Franco Locatelli dice che le scuole potrebbero riaprire a settembre

«Personalmente – ha detto Locatelli – credo che in questo momento si possa fare una riflessione per magari posporre la riapertura delle scuole all’inizio del prossimo anno scolastico. Tuttavia, la decisione finale spetta al governo. Quello che mi preoccupa di più al momento è se si abbandonano i comportamenti individuali che ci hanno portato a limitare il numero dei ricoverati e ridurre il numero dei morti. Se chiudere le attività produttive e attuare il distanziamento sociale e la limitazione delle libertà personali è stato doloroso, riaprire senza che il Paese torni nell’emergenza è un’operazione delicata».

Insomma, è difficile secondo il professore che si possa tornare tra i banchi di scuola ed è ancora più difficile gestire la situazione delle riaperture senza fare errori e senza causare nuovi picchi dei contagi nelle diverse regioni italiane. La fase 2 resta ancora tutta da definire. Il parere del comitato tecnico scientifico, del quale Franco Locatelli è illustre esponente, potrebbe mettere a freno quelle che sono eventuali corse in avanti della politica e del mondo degli industriali. Per la scuola, invece, il destino sembra essere segnato: se ne riparlerà a settembre, con tutte le conseguenze anche sugli esami finali di quest’anno.

Il parere di Franco Locatelli e la prospettiva sugli esami finali

Nel caso in cui non si dovesse rientrare in classe, infatti, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina aveva già previsto delle versioni più snelle per gli esami finali di scuole secondarie di primo e secondo grado. Per la maturità sarebbe previsto in questo caso un unico maxi-colloquio orale, mentre invece per la terza media potrebbe essere sufficiente un elaborato finale a mo’ di tesina per chiudere questo tormentato anno scolastico.

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