Haugen, whistleblower di Facebook, fonda Beyond the Screen, la non profit per rendere i social “più sani”
Frances Haugen, informatica ed ex dipendente di Facebook, fonda una non profit che avrà lo scopo di rendere più etici i social media
23/09/2022 di Giordana Battisti
Frances Haugen, informatica statunitense nota per essere stata whistleblower di Facebook, ha fondato una non profit, Beyond the Screen, che ha l’obiettivo di rendere migliori, «più sani», i principali social media. I documenti forniti da Haugen sono noti come Facebook Files o Facebook Papers e sono stati pubblicati da alcuni giornali americani e italiani alla fine dello scorso anno: Haugen aveva deciso inizialmente di condividerli solo con il Wall Street Journal – che aveva pubblicato un’inchiesta chiamata appunto Facebook Files – salvo poi consegnarli ad altre testate giornalistiche. I Facebook Papers riguardano nel dettaglio il fallimento di Facebook nel contenere la disinformazione e l’incitamento all’odio e alla violenza sulla piattaforma a volte per carenza di mezzi tecnici efficaci, altre volte per non danneggiare i profitti che derivano da queste attività.
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Lo scopo della no profit di Haugen
La non profit Beyond the Screen fondata da Haugen ha l’obiettivo di rendere i social media più etici. L’attività della non profit «si concentrerà su soluzioni concrete per aiutare gli utenti a riprendere il controllo della propria esperienza sui social network», ha dichiarato Haugen in un comunicato stampa. Il nuovo gruppo sembra volersi basare proprio sulle soluzioni proposte dalla stessa Haugen ai legislatori durante la sua testimonianza al Congresso degli Stati Uniti e alle stesse società di social media su come rendere le piattaforme più sicure. Uno dei primi lavori della no profit sarà quello di creare un database open-source che raccolga informazioni su come «Big Tech sta fallendo nel rispettare i suoi obblighi etici e sociali nei confronti della società».
Beyond the Screen è finanziato da Project Liberty, un’iniziativa dell’imprenditore americano Frank McCourt che tra le altre cose mira a incorporare i valori etici nella tecnologia e dall’organizzazione no profit Common Sense Media che si occupa di costruire un mondo digitale adatto ai bambini, dove possano trovare contenuti educativi e sicuri.