WhatsApp dice che sta lavorando per mantenere gli iraniani in contatto

WhatsApp ha scritto in un tweet che farà il possibile per permettere agli iraniani di comunicare attraverso la piattaforma

23/09/2022 di Giordana Battisti

Secondo l’osservatorio indipendente NetBlocks, l’Iran ha bloccato l’accesso a Internet nella capitale Teheran in seguito alle proteste per la morte di Mahsa Amini, morta in carcere a Teheran il 16 settembre dopo essere stata arrestata dalla polizia religiosa perché non indossava correttamente l’hijab. Secondo NetBlocks, nel resto del Paese è stato bloccato anche l’accesso a Instagram e WhatsApp, il tutto per impedire ai manifestanti di organizzarsi e scambiarsi informazioni.

Le proteste contro la polizia religiosa e contro il regime sono iniziate l’indomani della morte di Amini e vanno avanti da giorni facendosi progressivamente più intense: tra i manifestanti ci sono molte donne che hanno deciso di uscire in strada senza indossare l’hijab, in alcuni casi lo hanno bruciato in pubblico e altre si sono tagliate i capelli diffondendo in alcuni casi anche i video del gesto sui social, in segno di protesta.

WhatsApp dice che sta lavorando per mantenere gli iraniani in contatto

WhatsApp, servizio di messaggistica di proprietà di Meta, ha dichiarato che sta lavorando per mantenere connessi gli utenti iraniani dopo che mercoledì scorso il governo ha limitato l’accesso all’applicazione e a Instagram, anche quest’ultima proprietà di Meta. Queste piattaforme sarebbero inoltre tra le poche non ancora bloccate nel Paese: Facebook, Twitter, Telegram e molti altri social network e siti web sono inaccessibili da tempo in Iran. In un tweet, l’account ufficiale di Whatsapp ha scritto: «Esistiamo per connettere il mondo in privato. Sosteniamo i diritti delle persone di accedere alla messaggistica privata. Non stiamo bloccando i numeri iraniani. Stiamo lavorando per mantenere in contatto i nostri amici iraniani e faremo qualsiasi cosa nell’ambito delle nostre capacità tecniche per mantenere il nostro servizio attivo e funzionante».

Anche Adam Mosseri, attualmente capo di Instagram, ha scritto un tweet per esprimere la propria solidarietà al popolo iraniano: «Gli iraniani utilizzano app come Instagram per stare vicino ai loro cari, accedere a informazioni tempestive e importanti e rimanere in contatto con il resto del mondo. Ci auguriamo che il loro diritto di essere online venga ripristinato rapidamente».

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