Google cambia il modo di calcolare il tempo d’uso degli smartphone per i bambini, in base alla DaD

La teledidattica ha portato Mountain View a ripensare il metodo del parental control

16/03/2021 di Redazione

Il Family Link di Google – lo sappiamo – è il modo in cui il colosso di Mountain View riesce a mettere in campo il suo sistema di parental control per l’utilizzo degli smartphone da parte dei minori. La pandemia – e i suoi effetti particolari sull’organizzazione della vita – hanno portato Google a ripensare al sistema di calcolo del tempo impiegato dai minori al cellulare. Lo ha fatto sulla base delle lunghe ore di didattica a distanza, che costringono – di fatto – i ragazzi a utilizzare un device tecnologico, senza che questo tempo sia in realtà collegato a una distrazione.

LEGGI ANCHE > Come volevasi dimostrare, Signal è stato bloccato in Cina

Family Link di Google e il nuovo tempo per i minori

Le regole universali per la condotta ideale per minori e device mobili riguardano innanzitutto il fatto di vietare tassativamente qualsiasi interazione prima dei due anni, di ridurre a un’ora al giorno il tempo trascorso davanti allo schermo tra i 3 e i 5 anni, mentre dopo i 6 anni dovrebbe essere necessario un piano concordato in famiglia, senza esagerazioni. Proprio per la fascia d’età successiva ai sei anni, Google è stato costretto a ripensare il concetto di tempo trascorso davanti allo schermo.

Innanzitutto, i device vengono considerati come una vera e propria fonte di salvezza in un periodo di pandemia: non essendo possibili le interazioni sociali, i genitori non hanno molte altre chance per i bambini se non quelle di darli in pasto a smartphone o tablet, soprattutto quando tutto questo coincide con i propri orari di lavoro. Va da sé che, se si dovessero sommare le ore trascorse davanti a uno smartphone/pc per motivi scolastici (Didattica a distanza), per motivi di studio o di apprendimento (esistono diverse applicazioni che aiutano i bambini a imparare divertendosi) e, semplicemente, per gioco, qualsiasi limite di tempo impostato dal Family Link di Google salterebbe.

Così, Mountain View ha deciso di scorporare da questo conteggio le ore destinate ad applicazioni utili per la didattica a distanza (come Google Meet, ad esempio, ma anche Classroom e altri strumenti simili), le ore destinate ad applicazioni con una base di apprendimento (ma che utilizzano lo schema della gamification per questo scopo) e quelle dedicate ad altre app di svago, come i social media. Ci saranno, insomma, delle app “sempre consentite” da Google, anche nel suo Family Link. Questo cambiamento sarà accompagnato da un report giornaliero, settimanale o mensile sull’utilizzo dei dispositivi mobili da parte del minore, sempre a disposizione dei genitori.

Share this article
TAGS