È dal 2017 che i post che suscitano reaction di rabbia vengono favoriti dall’algoritmo di Facebook

A confermarlo sono i documenti interni all'azienda e gli ingegneri di Facebook: un emoji rabbia vale cinque volte un mi piace nel ranking

26/10/2021 di Ilaria Roncone

Dal 2017 che l’algoritmo di Facebook predilige in maniera sproporzionata i post che scatenano una pioggia di andry emoji, le faccine arrabbiate. A fare emergere la questione è il Washington Post che ha visionato dei documenti interni a Facebook e che ha ricevuto anche una conferma da parte dei data scientist dell’azienda. In quale misura i post che portano a cliccare sull’emoji rabbia sono stati preferiti dall’algoritmo di ranking di Facebook da quasi cinque anni a questa parte? Siamo cinque a uno.

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Ogni emoji rabbia vale come cinque likes

Cinque punti per una faccina arrabbiata, un punto per un mi piace. Questo è il rapporto per l’algoritmo di Facebook che è stato riconosciuto dagli ingegneri della piattaforma. Il social, a partire dal 2017, ha visto il suo algoritmo di ranking prediligere i contenuti che generavano più reaction di rabbia rispetto a quelle che generavano mi piace.

Già nel 2019 gli ingegneri hanno confermato che tutto i contenuto che generavano rabbia aveva una possibilità estremamente alta di contenere disinformazione, tossicità e notizie di scarsa qualità. Parliamo, insomma, di tutti quei post e quei contenuti informativi che – per fare click bait – utilizzano titoli che non corrispondono al vero o che alludono a cose che non sono reali e di quelli generati dagli utenti che, il più delle volte, si trovano a commentare la disinformazione di cui sono vittime.

Un cane che si morde la coda, a ben pensarci, poiché in molti possono prediligere titoli di quel tipo o fare narrazioni fuorvianti per generare più reaction e – di conseguenza – avere maggiore successo. Dal 2017, quindi, politici, giornali, influencer e utenti che hanno puntato a suscitare rabbia con i propri contenuti o con la loro narrazione di determinate questioni hanno registrato un maggiore successo e sono stati favoriti nella classifica di Facebook. Una piattaforma che – secondo quanto riportano i documenti – ha scelto di prediligere e mostrare maggiormente questo tipo di contenuto poiché gli ingegneri hanno associato alla rabbia generata un valore extra.

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