I giornalisti australiani: «Spiazzati da Facebook, assurdo bloccare le notizie anche sulla campagna vaccinale che parte lunedì»

Abbiamo raggiunto Benedetta Ferrara, giornalista di cronaca del bisettimanale in lingua italiana Il Globo

18/02/2021 di Gianmichele Laino

Lavorare e, di punto in bianco, scoprire che i tuoi contenuti informativi non possono essere condivisi su Facebook in Australia. È stata questa la sensazione che diversi colleghi giornalisti australiani hanno sperimentato giovedì 18 febbraio, quando il social network di Mark Zuckerberg ha deciso di bloccare tutte le pubblicazioni di news da parte degli utenti. Una sorta di ritorsione rispetto alla legislazione sul copyright (che coinvolge editori e piattaforme web) che il parlamento locale sta portando avanti. «Noi, ma anche i lettori australiani si sono trovati spiazzati e sorpresi nel vedere i feed delle principali pagine di informazione letteralmente vuoti». A parlare è Benedetta Ferrara, giornalista italiana del bisettimanale Il Globo. Lei si occupa della sezione breaking news e di cronaca e ha anche collaborato nella gestione dei social media di quello che è uno dei punti di riferimento per l’informazione della comunità italiana in Australia.

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Facebook in Australia e la scure sulle notizie diffuse sulla piattaforma

«La nostra testata fortunatamente non è stata bloccata su Facebook – ci spiega Benedetta Ferrara -, così come non hanno bloccato i nostri omologhi greci di Neos Kosmos. Sembra che Facebook abbia bloccato le testate in lingua inglese, così come le testate italiane che scrivono in lingua inglese. Inoltre, cosa molto grave, sono state sospese tutte le informazioni governative legate alla sicurezza, alla sanità, ai vari dipartimenti, al meteo. Sono state bloccate un bel po’ di pagine collegate con il governo».

Una vera emergenza che, al momento, ognuno gestisce come può: «Sto vedendo che alcuni colleghi stanno ovviando lavorando molto sul loro live-blogging interno, pubblicando breaking news ogni cinque minuti, condividendo le notizie su Twitter o su YouTube. E, cosa piuttosto strana, condividendo i propri contenuti anche su Instagram che, nonostante faccia parte dello stesso gruppo di Facebook, al momento sembra stranamente ancora in funzione».

Il livello dell’informazione in Australia è stato decisamente compromesso da questa mossa di Facebook, anche alla luce delle prossime scadenze legate all’emergenza coronavirus. Da lunedì, infatti, in Australia partirà la campagna di vaccinazione di massa e il fatto che Facebook abbia bloccato un canale di diffusione delle notizie così partecipato creerà sicuramente disagi alla popolazione: «È un gesto abbastanza grave – ha spiegato Benedetta Ferrara -: oggi sono stati diffusi i nomi dei primi centri da cui partirà la campagna di vaccinazione, ma il blocco delle informazioni che arrivano dai dipartimenti di sanità renderà molto più complesso organizzarsi».

L’opinione pubblica e la scelta di Facebook

L’opinione pubblica, si diceva, sembra disorientata: «C’è chi pensa che sia un oltraggio alla democrazia e alla libertà d’espressione – sostiene Ferrara -, ma c’è anche chi si chiede perché i gruppi editoriali vogliono guadagnare grazie a Facebook, che indirizza gli utenti sulle loro pagine web, e allo stesso tempo vogliono essere pagati per l’utilizzo dei loro contenuti. Insomma, c’è una certa divergenza nelle opinioni dei cittadini». Tra l’altro, la discussione sulla nuova legislazione sul copyright in Australia sta andando avanti da circa 5 mesi e la reazione di Facebook sembra soltanto l’apice di un processo che, sotterraneamente, è iniziato tempo fa: «Ne discutevamo in redazione qualche giorno fa – ha detto Benedetta Ferrara -: da un paio di mesi, le interazioni sulla nostra pagina Facebook si sono ridotte in maniera drastica e all’improvviso. Eppure, prima andavano molto bene ed eravamo molto soddisfatti».

Testate come Il Globo, che sono legate a una comunità ben precisa, hanno bisogno di un mezzo di aggregazione della comunità stessa e Facebook, da questo punto di vista, rappresenta senz’altro uno strumento fondamentale. Se la policy del blocco dovesse andare avanti potrebbe configurarsi un problema molto serio: «Speriamo che Facebook torni indietro – ha chiuso Ferrara -, tra l’altro il primo ministro Scott Morrison ha già parlato con altri Paesi per cercare di fare fronte comune rispetto a questa situazione spiacevole che si è venuta a creare».

In foto, Benedetta Ferrara – giornalista di cronaca e breaking news de Il Globo, bisettimanale in lingua italiana distribuito in tutta Australia (compresa la Tasmania), che ha un sito web anche in lingua inglese, con contenuti editoriali differenti o ribattuti dal giornale e tradotti in inglese. 

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