Facebook, spunta l’ipotesi della lista di editori da trattare coi guanti bianchi
Nella lista di editori che sarebbero sottoposti a regole diverse sui contenuti di disinformazione è presente il sito di news di estrema destra Breitbart
25/10/2021 di Ilaria Roncone
Breitbart News è un sito web di notizie, commenti e opinioni americano da sempre vicino alla destra estrema fondato dal commentatore conservatore Andrew Breitbart. Nel 2012, dopo la morte di Breitbart, Steve Bannon – che aveva co-fondato la testata – ne è diventato direttore esecutivo fino al 2018, quando ha ha lasciato la carica. Oggi emerge, grazie al whistleblower ex dipendente di Facebook che lavorava nella commissione Integrity, come Facebook avrebbe trattato in modo diverso i contenuti di Breitbart – che ha fatto disinformazione diffondendo notizie fuorvianti – per non avere problemi con Bennon.
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Facebook favorisce Breitbart: «Vuoi litigare con Steve Bannon?»
L’informatore ha parlato con il Washington Post e, oltre a far emergere la questione sulle elezioni russe, ha esplorato anche il rapporto tra la piattaforma di Zuckerberg e gli editori. La denuncia dell’informatore anonimo contro Facebook è stata presentata lo scorso venerdì ed è stato fatto il nome di Joel Kaplan, un ex funzionario dell’amministrazione Bush alla guida del team Public Policy di Facebook, si sarebbe espresso a favore di una lista che comprende editori sottoposti a un regolamento speciale: «Quando una persona in videoconferenza ha messo in discussione questa politica – ha detto l’informatore – Kaplan, vice presidente della politica globale, ha risposto dicendo: “Vuoi iniziare una lotta con Steve Bannon?”».
Facebook avrebbe una lista di editori da trattare con i guanti
Dalla testimonianza emerge, quindi, come esisterebbe una «lista bianca di editori selezionati» che subiscono un controllo e una moderazione diversa dei loro contenuti rispetto ad altri, in particolare per quanto riguarda la diffusione di notizie false. «Non importa quante volte queste stesse storie vengono riproposte e raccontate, i fatti rimangono gli stessi – si è difeso Kaplan in una dichiarazione – Ho costantemente spinto per un trattamento equo di tutti gli editori, a prescindere dal punto di vista ideologico».
Kaplan ha anche affermato di aver affermato che «il rigore analitico e metodologico è particolarmente importante quando si tratta di cambiamenti algoritmici». Non ci sarebbe mai stata quindi «una whitelist che esenta gli editori, compreso Breitbart, dalle regole di Facebook contro la disinformazione».