Cosa succede quando usi il feed di Facebook in ordine cronologico

Si può fuggire dall'algoritmo di Facebook, ma solo fino al prossimo refresh della pagina

25/10/2021 di Enzo Boldi

Quando facciamo accesso al nostro profilo Facebook, troviamo nel feed quel che viene deciso in base ai nostri interessi e tendenze. Tutto frutto dell’algoritmo Facebook che, nel corso degli anni, ha modificato le modalità di fruizione del social network (ma anche di tutti gli altri legati a stretto giro alla galassia di Menlo Park). C’è un modo per sfuggire a questa dinamica, ma che si esaurisce nel giro di pochissimo tempo: basta, infatti, ricaricare la pagina per tornare al punto di partenza.

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Per poter fuggire all’algoritmo semplice basta premere su un pulsante (solo in modalità desktop). Andando nel menù del nostro profilo, in alto a destra – ovviamente per chi ha effettuato l’accesso al sito, mentre da app questa funzione non è così immediata, dovendo accedere alle impostazioni fino a trovare il tasto “recenti e preferiti” – c’è la possibilità di visualizzare il feed in ordine cronologico.

Cliccando su “più recenti“, di fatto, si annullano le dinamiche di visualizzazione del feed in base all’algoritmo. Si vedranno, dunque, tutti i post pubblicati dalle pagine che seguiamo, dai gruppi e dai nostri “amici” in ordine cronologico: dal più recente al meno recente. Solo qualche anno fa questa impostazione poteva essere impostata come “di default”. Gli utenti, infatti, poteva decidere se visualizzare nel feed i post in ordine cronologico o in base ai contenuti “in evidenza“. Ora, invece, non è più così.

Algoritmo Facebook, cosa accade col feed in ordine cronologico

Perché il feed in ordine cronologico dura il tempo di un refresh: una volta aggiornata la pagina, di fatto, si torna all’esser “schiavi” dell’algoritmo Facebook. Esiste un modo per continuare a visualizzare i post in questo ordine (qui il link), ma si tratta di un indirizzo specifico che non rimanda al più classico “facebook.com”. Le differenze, comunque, sono evidenti. Ma non troppo. Perché, come racconta Brian Barret su Wired, a volte questo cambiamento è quasi intangibile e il rischio spam è dietro l’angolo.

No, non è una difesa dell’algoritmo Facebook. Si tratta di una spiegazione razionale. Perché se è vero che la visualizzazione del feed in ordine cronologico consente agli utenti di vedere cose (post, foto e video) pubblicate da “amici” con cui non si “parla” da diverso tempo – azzerando, di fatto, eventuali spunti di riflessione e un ritorno in auge di questa “amicizia” -, è altrettanto reale il rischio di finire sommersi in una quantità infinita di temi, argomenti e articoli che non sono di nostro interesse. L’esempio più semplice e banale – che, in quanto testata, ci riguarda in prima persona – è l’infinita pubblicazione di articoli “sulla qualunque”. L’algoritmo di Menlo Park, infatti, “decide” (in base alle nostre preferenze basate sull’esperienza di vita e azioni sul social) cosa mostrarci e cosa no, evitando di renderci palesi articoli che non sono nella nostra sfera di interesse. Un limite? Senz’altro, perché si eclissa una dinamica che potrebbe dare vita a nuovi interessi.

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