Er Gitano: il rapper che voleva bene

Muore il secondo leader della Odei Klan: si suicida per amore

Vita di strada, rime forti e sguardi decisi erano il pane quotidiano di Mirko, in arte er Gitano, uno dei rapper più noti sulla scena romana emergente che ieri si è tolto la vita dopo quella che a tutti gli effetti potrebbe essere classificato come “movente passionale”. Chiuso in una stanza, con una pistola con la matricola abrasa, si è sparato un colpo alla testa dopo una lite con la sua ragazza, coinvolti anche i genitori di lei.

RIP GITANO – Un secondo, grave lutto per la crew Odei, che perde così il suo secondo e carismatico leader.

Un giovane di 30 anni si è suicidato con un colpo di pistola alla testa dopo aver litigato con la fidanzata. L’episodio è avvenuto a Tivoli vicino a Roma intorno alle 15:30. Ad allertare la polizia è stato il padre della ragazza, contattato da lei stessa. All’arrivo degli agenti nella sua abitazione, il 30enne che ha precedenti ed è assuntore di cocaina, dopo aver tentato di aggredire anche loro, si è chiuso in camera e si è sparato con una pistola con la matricola abrasa.

Non si hanno ulteriori informazioni; non si sa se Mirko fosse sotto l’effetto della droga quando si è recato a casa della ragazza, né l’argomento della loro discussione. Di certo si sa che il web, i suoi amici, il suo mondo lo piange come se fosse andato via un grande, grande uomo. “Purtroppo ho da comunicare una brutta notizia (chiedo scusa per chi di voi lo venga a sapere tramite Facebook). Oggi pomeriggio Mirko conosciuto con lo pseudonimo di ” ER GITANO” si e tolto la vita. Dopo la recente scomparsa di Pepy questa e l’ennesima tragedia consumatasi a Roma. In questo momento non mi sento di aggiungere altro, questa e una notizia ufficiale. Un’altro ragazzo giovane e morto”, dice Dj Enzo, membro della stessa crew di Er Gitano. “Sto mondo fa schifo. i meglio se ne vanno sempre e i stronzi rimangono. riposa in pace gitano..”, scrive il figlio di Duke Montana, altro rapper della crew; la notizia del suo suicidio viene confermata anche dal suo profilo Facebook.

PEPY – E’ la seconda perdita, dicevamo, per la Odei Crew, acronimo che sta per Orgogliosi di Essere Italiani, e che farebbe facilmente pensare ad una preferenza per il pensiero, la musica e la cultura di destra. Ma, intervistato proprio sul punto dall’autorevole Rolling Stone, il rapper Pepy, anch’esso deceduto, e ne parleremo fra un attimo, pur non negando un’ipotetica preferenza a destra si dichiarava principalmente “contro lo Stato”. “Facile cadere nel tranello”, si scriveva sulla nota rivista musicale,”e immaginare la sua musica come un sorta di versione hip-hop del rock identitario figlio, tra le altre cose, di Casa Pound. «Casa che? Non la conosco. La gente dice un sacco di cose di me, mi danno del fascista, ma nella mia crew ci sono un italo-egiziano (il campione di kickboxing Sami Atia, ndr) e un tunisino. Sì, O.D.E.I. vuol dire “Orgogliosi di essere italiani”, e io penso che tutti gli stranieri che vengono in Italia debbano diventare orgogliosi di essere italiani, integrarsi, rispettare le nostre regole, altrimenti è meglio che se ne tornino a casa loro. Il mio nemico comunque non sono loro, ma lo Stato. Quelli de sinistra magnano come quelli di destra. In un mio pezzo dico: “Lo Stato è il vero crimine organizzato”. Ho già chiamato i familiari di Stefano Cucchi e Gabriele Sandri per farli partecipare al video”. Una strana generazione di rapper imponenti, cattivi e pronti alla guerra, ma pronti anche a mostrare, all’occorrenza, un volto tenero e a ragionare in pubblico di affetto e amore.

VITA DI STRADA – Non che, ovviamente, si stia parlando di personaggi con la fedina penale di chierichetto. Er Gitano, racconta in un documentario che Mtv gli aveva integralmente dedicato, a lui, alla sua vita, alla sua crew e al mondo popolare di Tor Bella Monaca in cui viveva, raccontava della pena sulle spalle da scontare, un brutto affare di violenza privata e malasanità: aveva fatto fare la conoscenza dei suoi cazzotti al collega di un medico che aveva lasciato che una sua ex ragazza avesse un aborto spontaneo.

Per quanto riguarda Pepy, ovvero Giuseppe Silvestri, suo grande amico, al momento della morte il Corriere della Sera raccontava così il suo duro passato. “Nato a Tivoli nel 1977, la vita di Giuseppe Silvestri sembra tratta da un film. Nato in un quartiere ghetto dell’estrema periferia romana ha avuto un terribile incidente che ha cambiato radicalmente la sua vita. Amante dell’alta velocità – come racconta lui stesso sul suo sito – aveva avuto un tremendo schianto in moto a oltre 160 chilometri orari: i sanitari che lo hanno soccorso lo avevano dato ormai per morto, ma l’artista riuscì a richiamare l’attenzione da sotto il telo mortuario e fu riportato in vita attraverso la defibrillazione”, continua l’edizione romana di Via Solferino: “Poi il carcere: quasi 6 anni di detenzione in istituti di massima sicurezza, di cui due in isolamento totale. Ma è in prigione, dove fu rinchiuso a suo dire per «crimini che non aveva commesso», che coltiva la passione per la musica e comincia a scrivere i testi delle sue prime canzoni”. Aveva inviato una lettera aperta ad MtV, quasi un manifesto politico, per chiedere alla stazione televisiva musicale di tornare ai “rapper che non cantavano il politico, ma il sociale” abbandonando artisti artisticamente morti che non hanno più “niente di vero da dire”. “Quando deciderete di puntare sui prodotti che tirano, eccomi, io sono al punto di rottura e mi sono fatto da solo”, si auto-proponeva Pepy, facendo nomi e cognomi degli artisti “spinti” da Mtv che dovevano essere abbandonati.

MILANO ROMA SOLO ANDATA – Cultura gangsta e sfide, sfide che superano anche i confini della Capitale. Come quella che ha opposto il clan Odei alla, appunto, grande Dogo Gang, il gruppo hip hop attivo sulla scena milanese che comprende i Club Dogo e Marracash, di cui ci sono notizie frammentarie ed incomplete, come dunque incompleta non potrà che essere la ricostruzione. Qualcosa era successo in un live romano dei Club Dogo in cui i tre membri leader del Klan Odei – Pepy, Gitano e il boxer Muay Thai-rapper egiziano Ion avevano fatto irruzione vicino al Foro Italico per “rimettere” i Dogo un po’ al loro posto. Parliamo di una crew che in uno dei suoi video, firmato Pepy – A mani nude – affermava di aver unito i gruppi rap di Roma, una volta divisi ma ora “uniti più che mai”. E già nel pezzo gli Odei lanciano la sfida alla scena milanese (“nelle storie di strada, io sono il campione, tu sei lo sfidante, non ce la puoi fare”), sfida che continua dopo la morte di Pepy e viene portata avanti, esplicitamente, da Gitano e da Ion in nome della memoria dell’amico. E proprio qui la guerra si alza di livello perché la crew, in trasferta, si dirige a Milano per fare alcune domande: perché la Dogo non ha mandato nemmeno un messaggio di condoglianze per la morte di Pepy? E a chi parla Marracash nel suo brano Rapper/Criminale? L’accusa era quella di star parlando proprio di Pepy e della Odei, in risposta alla sfida lanciata a Milano. Ad essere vittima delle attenzioni degli Odei fu Caneda, ex membro della Dogo Gang e fuoriuscitone dopo l’incontro ravvicinato quasi del terzo tipo con Gitano e Ion. La spiegazione del video di Youtube che ha fatto il giro della rete racconta le tappe di questa storia di rap, pistole vere o presunte e birra in faccia.

I componenti dell’ Odei Roma Klan, Ion e er Gitano, si trovano a Milano la sera del 12/11/2011 in occasione del live di Mopashà per poi tornare insieme all’ Mc marocchino a Bologna e girare un videoclip il giorno dopo. Prima però, trovandosì lì, decidono di passare al Berlin sperando di trovare qualcuno dei Dogo per avere dei chiarimenti su alcune voci che erano state messe in giro: 1) riguardo la serata a Roma in cui Pepy (R.I.P.) Er gitano e Ion si erano confrontati verbalmente con Gue Jake e Caneda (qualcuno ha detto in giro che i Dogo non hanno fatto un fiato perchè l Odei era armata e sopratutto in netta superiorità numerica, voce falsa e Caneda lo confermerà in questo video) e 2) riguardo il nuovo pezzo di Marracash ”Rapper / Criminale”, che molti avevano descritto come un dissing all’ Odei e sopratutto al Pepy (altra voce falsa perchè lo stesso Marracash ha in seguito comunicato che assolutamente non c’ è riferimento alla crew romana… Marra e Odei hanno dimostrato grande stima reciproca dopo quella sera ed anche Gitano lo descrive come un amico e un bravo ragazzo nel video). Dunque giunti al locale Caneda vede nella macchina Er Gitano e si dà alla fuga in una gelateria 100 metri più in là con altri amici (prendendo una coppetta a 6 gradi) e una volta raggiunto dal Rapper romano finge di non riconoscerlo dando la colpa alla barba (???). Gli viene chiesto il numero di ”Fabio” (marracash) per chiarire la situazione e lui risponde ”Fabio chi??”.

Per lo scarsissimo sostegno che la Dogo Gang dimostrò a Caneda, quest’ultimo decise di uscire dalla crew milanese, anche perché Marracash, il rapper della Barona, confermò di essere in buoni rapporti con Gitano e di non aver scritto Rapper/Criminale per insultare la Odei. Di Gitano rimarrà immortale anche il videomessaggio inviato a Tamarreide, Italia 1, dove la sua ex fidanzata, Marika, era concorrente.

Dopo la sua morte, è ancora dolore, è di nuovo memoria per il rapper che si era tatuato sul volto l’animale, analogo a quello che il suo amico Pepy portava sul petto, e le due lettere, M ed M, che stavano forse per Mirko e Marika.

ER GITANO R.I.P.!!!RISPETTO ESTREMO!! UN ‘ABBRACCIO ALLA FAMIGLIA E AGLI AMICI!!
non se pò se ne andato il più grande pezzo de odei! R.I.P MIRKO SALUTA PEPY
erano 2 esempi x me pepy e er gitano :'( ma adesso se ne sono andati tutti e due nn a più senzo la musica senza di loro
R.I.P. MIRKO..UN ALTRO GRANDE CI HA LASCIATI. CIAO GITA’..TVB

Facebook lo piange così.

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