Elezioni Polonia: Duda in leggero vantaggio ma dichiara già vittoria
13/07/2020 di Marta Colombo
Secondo i primi exit poll, il presidente della Polonia Andrej Duda è in leggero vantaggio rispetto al suo opponente Rafal Trzaskowski, il sindaco di Varsavia del partito Civico di centrodestra. Duda, però, durante un raduno, ha già annunciato la sua vittoria.
«Grazie a tutti i miei compagni polacchi che hanno votato per me e deciso di votare. Voglio ringraziarvi tutti con il cuore perchè questo risultato mostra quanto amiate questo Paese», Ha detto il membro di Diritto e Giustizia, il partito sovranista e ultra conservatore alleato di Matteo Salvini e Donald Trump parlando nella città di Pultusk domenica.
Duda, secondo i primi risultati, ha ottenuto il 50,4% dei voti, contro il 49% dell’opponente Trzaskowski. Secondo stime della commissione elettorale del Paese, il 68,5% della popolazioni si è recato alle urne, l’affluenza più alta degli ultimi 25 anni.
LEGGI ANCHE >Polonia e Ungheria: cosa ci dicono le elezioni sul fronte sovranista
La crociata ultra conservatrice di Duda in Polonia
Per molti in Polonia e nel resto d’Europa le elezioni presidenziali sono viste come lo scontro ideologico definitivo tra le idee sovraniste e populiste di Duda e quelle più pacate e progressiste del suo avversario.
Durante la campagna elettorale, il presidente in carica ha cercato di mobilizzare il suo elettorato, composto prevalentemente dalla popolazione ultra conservatrice e cattolica delle campagne polacche, spesso in netto contrasto con tanti elettori dei centri urbani e altre fasce demografiche.
Uno dei principali argomenti usati nella sua strategia e propaganda elettorale sono i diritti LBGT, una categoria costantemente presa di mira da Duda. Durante uno dei suoi discorsi, il presidente è arrivato a dire che le “ideologie LBGT” sono peggio del comunismo dell’era sovieta, guadagnandosi, in tutto il mondo, la fama di essere anti-gay.
Le idee populiste, sovraniste e le riforme del governo, hanno messo a dura prova le relazioni del Paese con L’Unione Europea.
Durante la campagna elettorale, i suoi alleati in Europa e nel mondo, tra cui Trump e Orban, hanno pubblicamente espresso il loro supporto per la rielezione del presidente.