Polonia e Ungheria: cosa ci dicono le elezioni sul fronte sovranista
14/10/2019 di Daniele Tempera
La notizia, che rimbalza sui siti internazionali ed europei, è che Orban ha perso una battaglia importante. Durante le elezioni amministrative che si sono tenute ieri in Ungheria, il presidente paga dazio alle opposizioni e perde la capitale. Superando di poco il 50 per cento delle preferenze, il candidato di opposizione Karacsony (di centrosinistra, in quota verdi) ha sconfitto il candidato di Fidesz e primo cittadino uscente Tarlos Istvan, fermo al 44,93 per cento. Molti analisti sottolineano che, come spesso accade, la capitale non sia una cartina di tornasole di quello che accade a livello nazionale, con il partito di Orban storicamente molto più presente nelle aree rurali che in quelle urbane. Ed è lo stesso Premier a sottolineare questo dato: «Possiamo contare sulle campagne ungheresi, come loro possono contare su di noi». Il dato che dovrebbe rincuorare la sinistra e i liberali europei è che l’opposizione abbia vinto anche in altri municipi, aggiudicandosi il controllo di sette importanti città del paese in precedenza governate da Fidesz. Secondo le prime proiezioni inoltre, delle 20 città in cui si e’ votato, in più della meta’ sono in testa i candidati delle opposizioni che si sono presentate unite, un dato che dovrebbe comunque far riflettere il partito di maggioranza: di fatto si tratta della prima vera sconfitta subita da Orban nel 2010. Battuta di arresto per i sovranisti quindi? Non su scala europea, come ci indicano le elezioni polacche, svolte anch’esse nella giornata di ieri
Polonia: il trionfo dell’ondata sovranista
Se da Budapest arriva un segnale di svolta, a Varsavia le forze sovraniste sembrano più in salute che mai. Nelle elezioni legislative, dopo le già ottimistiche stime degli exit poll, il partito “Diritto e Giustizia” (Pis) sta ottenendo il 46% dei voti, facendo registrare un balzo di otto sul risultato delle precedenti elezioni. Jarosław Kaczyński presidente del partito sovranista alleato di Matteo Salvini si è dichiarato vincitore, mentre le opposizione di Coalizione Civica è distanziata di oltre 20 punti (si attesterebbe intorno al 25%). Gli ultra-conservatori si preparano insomma a governare per i prossimi quattro anni con una forte maggioranza che potrebbe creare non pochi problemi anche nei rapporti con l’Unione Europea.