Gli americani complottisti stanchi di Google si stanno trasferendo su DuckDuckGo

Complottisti e americani di destra, tra cui anche Joe Rogan, stanno pubblicizzando un motore di ricerca che fornisce loro risultati più graditi rispetto a Google

24/02/2022 di Ilaria Roncone

Benvenuti su DuckDuckGo, il motore di ricerca degli americani cospirazionisti che si sono stufati di Google – che starebbe «attivamente sopprimendo i risultati di ricerca che non si conformano ai punti di vista tradizionali della sinistra» secondo Ben Shapiro e altri podcaster conservatori come Dan Bongino e Joe Rogan. Influencer e personaggi di spicco della destra conservatrice stanno indicando il motore di ricerca come la nuova frontiera per trovare, parole di Joe Rogan, «casi specifici di persone che sono morte per lesioni legate ai vaccini» di cui su Google non si trova traccia.

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Perché DuckDuckGo piace ai cospirazionisti Usa

Lo scopo principale è quello di allontanare le persone che hanno determinate idee dalle fonti delle big tech, che tenderebbero palesemente a sinistra. Il punto è quello di fare ricerche andando a trovare materiale che sia più favorevole rispetto al punto di vista di chi digita, poco importa che si tratti di fonti accreditate. «Vi consiglio di installare DuckDuckGo sul vostro computer, piuttosto che Google, per combattere tutto questo», ha consigliato Shapiro, evidenziando come complottisti e americani di destra stiano migrando verso questo nuovo motore di ricerca.

Un atteggiamento che non è sicuramente nuovo, considerato che sono sempre stati tra i primi a voler fruire di servizi alternativi a quelli offerti dalle big tech (un esempio per le chat, Telegram). L’atteggiamento degli americani cospirazionisti ha creato problemi ai motori di ricerca tradizionali per via delle query assurde che talvolta vengono digitate. Vediamo qualche dato: DuckDuckGo ha circa il 3% del mercato della ricerca negli Stati Uniti e pochissimo controllo sui link che risultano dalle ricerche poiché sfrutta, in tal senso, l’algoritmo di Bing.

Da un lato c’è DuckDuckGo, che dice di condannare la disinformazione e di aver avuto come risultato di un’indagine interna la consapevolezza che il suo pubblico ha orientamenti politici diversi; dall’altro abbiamo il NYT che – esaminando i risultati dei primi venti risultati di ricerca su Google, Bing e DuckDuckGo cercando teorie cospirazioniste care alla destra americana – ha fatto emergere come sul motore di ricerca amato dai complottisti emergano molti più siti e contenuti inaffidabili rispetto a Google.

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