Supermercati, farmacie e tabaccai: dove comprare le mascherine a 50 centesimi
04/05/2020 di Ilaria Roncone
Dove comprare le mascherine a 50 centesimi? Viste le numerose polemiche sorte dopo il calmieramento dei prezzi voluto da Conte – che hanno portato Crai a rifiutarsi di vendere la merce a così poco -, non è così scontato riuscire a capire in quali supermercati le mascherine saranno vendute a quel prezzo. E le farmacie? Saranno disponibili in altri punti vendita? Proviamo a fare chiarezza in questo senso.
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I supermercati che vendono mascherine a 50 centesimi
Sono 100 mila in tutto i punti vendita dove è possibile comprare mascherine a 50 centesimi. 20 mila di questi sono luoghi della grande distribuzione. Le mascherine al netto dell’Iva, secondo l’accordo siglato da Arcuri con le associazioni dei commercianti Confcommercio, Federdistribuzione e la catena di supermercati Conad, saranno vendute a partire da oggi – 4 maggio – in oltre 1.200 supermercati Coop e da Carrefour «nei propri punti diretti, progressivamente in ogni regione in base alle disponibilità». Entrambe le aziende hanno scelto di agire non pensando ai profitti, con la Coop che ha rinunciato a chiedere al governo il ristoro per le mascherine precedentemente acquistate a costo più alto e Carrefour che conferma l’impegno per il Paese e per la comunità facendosi carico dell’Iva.
«Una bella pagina nella gestione di questa drammatica emergenza»
Così Arcuri ha definito l’accordo siglato con le associazioni dei commercianti e le catene di supermercati. A questi punti vendita si aggiungono le farmacie e parafarmacie (30 mila punti vendita) e i tabaccai. Così facendo il totale dei punti vendita che distribuiscono mascherine a prezzo «imposto» arriva a 100 mila, circa uno ogni 600 abitanti. «Il diritto dei cittadini di tutelare la loro salute acquistando mascherine a un prezzo equo è un diritto essenziale che lo Stato deve garantire», ha affermato Arcuri, e «l’intesa consentirà alle imprese di non subire alcuna perdita, e contemporaneamente confermerà la loro fondamentale utilità sociale».
(Immagine copertina da Pixabay)