A 12 anni Benyamin Ahmed sta guadagnando migliaia di sterline con i NFT delle sue opere d’arte pixelate

Benyamin Ahmed ha 12 anni ed una delle sue passioni è il coding, grazie al quale ha creato delle opere d'arte pixelate

28/08/2021 di Giorgia Giangrande

Il dodicenne di Londra Benyamin Ahmed ha guadagnato circa 290.000 sterline dopo aver creato una serie di balene pixelate chiamate Weird Whales e vendendole con gli NFT, ovvero gettoni non fungibili.

LEGGI ANCHE > I britannici potranno acquistare e vendere criptovalute con PayPal

Le balene pixelate del dodicenne Benyamin

Come riportato da BBC News, il piccolo Benyamin Ahmed sta guadagnando migliaia di sterline grazie alle sue opere d’arte pixelate raffiguranti delle balene colorate. Ma il suo denaro è tutto basato sugli NFT, token non fungibili. Di cosa si tratta? I gettoni non fungibili rappresentano un tipo speciale di token crittografico che rappresenta qualcosa di unico e per questo non sono intercambiabili. Questo li pone in contrasto con altre criptvalute del mercato, come il bitcoin, che è invece fungibile per sua stessa natura. Gli NFT vengono utilizzati in quelle applicazioni che richiedono oggetti digitali unici oppure in giochi online.

Qual è quindi il meccanismo che ha portato a Benyamin tutta questa cripto-ricchezza? Se sono interessata ad una delle sue opere d’arte, posso acquistarla con gli NFT, però generalmente questi non danno all’acquirente l’opera d’arte effettiva o il suo copyright. Anche per queste ragioni, il mondo dell’arte è diviso sull’attuale tendenza degli NFT: gli artisti dicono che sono un’utile linea aggiuntiva di entrate e ci sono molte storie di vendite incredibilmente alte.
Ma c’è anche scetticismo sul fatto che siano un investimento realistico a lungo termine. Sull’argomento si è espresso ai microfoni della BBC anche l’ex banditore Charles Allsopp e ha detto che «comprarli non ha senso. L’idea di comprare qualcosa che non c’è è semplicemente strana».

L’unconventional hobby di Benyamin

Il dodicenne di Londra è figlio di uno sviluppatore di software che lavora nella finanza tradizionale e che ha incoraggiato entrambi i figli ad iniziare a programmare all’età di cinque e sei anni. Quello che all’inizio «era un po’ un esercizio divertente» – ha detto il padre – presto è diventato qualcosa di più serio, perché ha capito «che erano davvero ricettivi e che erano davvero bravi».  Dunque, il successo a Benyamin non è sbocciato tra le mani e il padre racconta che per arrivare alle competenze attuali, i figli facevano «20 o 30 minuti di esercizi di codifica al giorno, anche in vacanza».

La collezione Weird Whales è la seconda di arte digitale di Benyamin, dopo un precedente set ispirato a Minecraft che ha venduto meno bene. E a chi pensa: «i bambini devono giocare», il dodicenne risponde con un video su YouTube in cui cataloga il coding tra i suoi hobby, insieme al nuoto, al badminton e al taekwondo.

 

 

Share this article