Come il coronavirus ha aumentato il divario digitale secondo Tim Berners-Lee

Il fondatore del World Wide Web ha sottolineato come, oggi più che mai, sia fondamentale per i governi investire per marginalizzare il divario digitale

12/03/2021 di Ilaria Roncone

Il coronavirus ha evidenziato ancora di più e ancora una volta l’ampliamento del divario digitale, ovvero l’ampliarsi del gap tra chi ha accesso a Internet e chi non lo ha – con in mezzo tutti quelli che hanno un accesso solo parziale -. Ad affermarlo è l’inventore del World Wide Web, Tim Berners-Lee. In un mondo in cui già prima dl Covid la connessione era fondamentale, il divario digitale pesa ancora di più. Smartworking, Dad, pubblica amministrazione che dovrebbe diventare sempre più digitalizzata: chiunque non abbia pieno accesso a Internet non può che vivere peggio in questo momento storico.

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Connettività internet come diritto fondamentale

Il divario digitale si è ampliato durante la pandemia e moltissimi giovani – troppi, sottolinea Berners-Lee, non hanno accesso a Internet. Il messaggio a tutti i governi è chiaro: occorre investire per fornire la banda larga universale entro il 2030 poiché «non possiamo permetterci di non farlo», ha scritto nella sua lettera annuale per l’anniversario del web. Proprio Internet, che negli ultimi dodici mesi si è mostrato «un’ancora di salvezza che ci permette di adattarci e andare avanti», deve essere garantito a un terzo dei giovani che attualmente non hanno accesso oppure navigano con una qualità di connessione troppo scarsa per studiare o lavorare da casa.

Divario digitale «dovrebbe essere una priorità molto più alta si imprese e governo»

Punta il dito contro i governi, quindi, accusandoli di non rendersi conto appieno della situazione e di non fare abbastanza. Parlando alla BBC il fondatore del www ha sottolineato che il divario c’è sempre stato e che «ora lavorare da casa e imparare a casa ha reso tutto molto più chiaro». Il discorso vale per tutti i paesi in via di sviluppo, che devono assicurare una «connettività significativa» a tutti quanti, perché non è possibile che ci sia «un numero scioccante di bambini nel Regno Unito che non ha una connettività significativa». A che punto siamo nel Regno Unito? Il Segretario di Stato per il digitale, Oliver Dowden, ha affermato che il governo lavora «instancabilmente» per estendere l’accesso alla banda larga iperveloce: «Due anni fa, eravamo circa il 7% [delle sedi con] banda larga capace di gigabit. Ora siamo al 30% circa e sono fiducioso che entro la fine dell’anno arriveremo al 50%».

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