L’algoritmo di TikTok indirizza gli utenti (anche) verso disinformazione sul conflitto Ucraina-Russia

Quanto è efficace il contrasto alla disinformazione su TikTok rispetto al conflitto in Ucraina? Un rapporto di NewsGuard evidenzia che è necessario lavorarci

In che misura e in che modo TikTok combatte la disinformazione sul conflitto in Ucraina? Tutte le piattaforme sono sotto la lente di ingrandimento di istituto di ricerca, istituzioni e stampa in questo periodo poiché il conflitto in atto è un campo di prova di massimo conto. Di recente un team di ricerca di NewsGuard – estensione per browser che si occupa di contrassegnare le notizie con un’icona verde se sono vere e con un’icona rossa se sono false – ha fatto un test per testare il livello di disinformazione TikTok Ucraina.



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Disinformazione TikTok Ucraina, quanto è efficace l’azione della piattaforma?

TikTok è tra le realtà social che maggiormente forniscono dati e informazioni rispetto al contrasto della disinformazione ma il test di NewsGuard ha fatto emergere una serie di evidenze di cui è necessario tenere conto. Partiamo dal metodo: il team di ricerca ha creato una serie di account nuovi sull’app e ha agito facendo ricerche nella sezione For You per 45 minuti. Ogni qualvolta comparivano contenuti sull’Ucraina o che sembravano inerenti, i ricercatori si fermavano e li visualizzavano per intero.



Cosa è emerso? Che l’algoritmo di TikTok indirizza gli utenti anche a contenuto falsi – già precedentemente bollati come propaganda del Cremlinodal Russia-Ukraine Disinformation Tracking Center di NewsGuard – senza fornire indicazioni aggiuntive che aiutino l’utente a contestualizzare. Un nuovo utente – quindi – si imbatte in disinformazione che è già stata debunkerata nel giro di pochi minuti dall’inizio dell’utilizzo dell’applicazione o comunque entro i primi quaranta se mostra interesse per questo tipo di contenuto.

«Verso la fine dell’esperimento di 45 minuti i feed degli analisti erano quasi esclusivamente popolati da contenuti sia accurati che falsi relativi alla guerra in Ucraina – riferiscono i ricercatori, come si legge sul Guardian – senza alcuna distinzione tra disinformazione e fonti affidabili». Qualche esempio di falsa affermazione presentata agli utente che è già stata debunkerata? C’è la questione dei laboratori Usa in Ucraina che lavorano a armi batteriologiche – diffusa anche dall’ambasciata russa in Uk su Twitter -, ci sono i video che spacciano videogiochi per azioni di guerra – celebre il caso del Fantasma di Kyiv che avrebbe abbattuto dei jet russi -, ci sono immagini e video reali spacciati per falsi.



TikTok deve fare meglio

Dalla conclusione della ricerca emerge che TikTok – al pari delle altre piattaforme che vengono utilizzate per veicolare informazione e fare disinformazione – deve agire in maniera più efficace. Mostrando interesse per i video sul conflitto agli utenti, secondo le regole dell’algoritmo, vengono dati in pasto sempre più video di questo tipo che però non fanno distinzione tra ciò che è informazione e ciò che è disinformazione.

Un portavoce di TikTok ha difeso l’azienda precisando che l’esperimento può fornire solo conclusioni parziali rispetto al modo in cui l’app funziona quando a usarla sono utenti che si comportano in maniera standard: «Continuiamo a rispondere alla guerra in Ucraina con maggiori risorse di sicurezza e protezione mentre lavoriamo per rimuovere la disinformazione dannosa e aiutare a proteggere un’esperienza sicura su TikTok – afferma il portavoce in risposta alla ricerca – Collaboriamo anche con organizzazioni indipendenti di fact-checking per sostenere i nostri sforzi per aiutare TikTok a rimanere un luogo sicuro e autentico».