La disinformazione dell’ambasciata russa nel Regno Unito su virus e laboratori ucraini

Non ci sono prove del presunto legame tra virus e laboratori ucraini, che avrebbero lavorato per sviluppare armi biologiche con gli Usa

15/03/2022 di Ilaria Roncone

Sono stati gli Stati Uniti che hanno diffuso – attraverso i laboratori in Ucraina – i coronavirus nel mondo utilizzando come veicolo gli uccelli migratori. Questo è quanto ha sostenuto dall’ambasciata russa nel Regno Unito – riporta su Twitter il fact checker che lavora per BBC Shayan Sardarizadeh. La stessa ambasciata che, alla fine della scorsa settimana, aveva appoggiato la teoria che le due donne incinte nelle foto del bombardamento di Mariupol fossero la stessa persona – vedendosi poi il thread cancellato da Twitter per violazione del suo regolamento -. Stavolta la scelta della rappresentanza diplomatica è quella di parlare di una relazione tra virus e laboratori ucraini, che gli Usa utilizzerebbero come base per sviluppare armi biologiche.


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Da dove nasce la questione coronavirus e laboratori Ucraini

Tra i primi a citare questo complotto circa cinque giorni fa è stata Tass, agenzia di stampa ufficiale russa, in un articolo dal titolo «Gli Stati Uniti hanno studiato la diffusione delle infezioni attraverso gli uccelli migratori nei laboratori ucraini – Ministero della Difesa». Accuse gravi che provengono da fonti istituzionali russe che BBC ha voluto verificare sottolineando che, rispetto a questa storia, non ci sono prove. La storia è stata classificata come un «totale nonsense» dagli Stati Uniti, che non hanno esitato a bollare la notizia come una narrazione fatta dai russi per giustificare il loro attacco all’Ucraina. Sarebbero trenta i laboratori nel paese in cui, secondo la Russia, Stati Uniti e Ucraina lavorerebbero a «agenti patogeni di infezioni pericolose».

Cosa ha modo di essere provato di tutte queste affermazioni? Nulla. Diversamente, invece, dal legame tra i finanziamenti Usa all’Ucraina nell’ambito della ricerca per mitigare le malattie pericolose. Ci sono alcuni laboratori in Ucraina che ricevono finanziamento dagli Stati Uniti, dall’Unione Europea e dall’OMS – così come accade in altri paesi – e in questo non c’è nulla di segreto considerato che si tratta di un legame pubblico rintracciabile sul sito web dell’ambasciata Usa. Il Dipartimento della Difesa Usa lavora dal 2005 in collaborazione con il ministero della Salute dell’Ucraina per migliorare i laboratori che fanno ricerca nell’ambito della salute pubblica.

Non ci sono prove a favore di questa tesi esposta dai media russi, quindi, e in passato la Russia si è già comportata in questo modo. In particolare, nel 2018 sono usciti una serie di rapporti di media statali russi che facevano riferimento a un laboratorio finanziato dagli americani in Georgia. BBC riporta che l’OMS ha fatto loro sapere di aver consigliato all’Ucraina – proprio in virtù di quanto sta accadendo – di distruggere gli agenti patogeni ad alto rischio immagazzinati nei laboratori del paese per prevenire «qualsiasi potenziale fuoriuscita».

Non viene fatto riferimento alcuno al tipo di agente patogeno che potrebbe essere contenuto nei laboratori e, per ora, non si sa se l’Ucraina abbia agito in tal senso. Gli Usa avevano precedentemente fatto sapere che il ministero della salute del paese aveva ordinato lo «smaltimento sicuro dei campioni» in seguito all’invasione della Russia per limitare qualsiasi rischio.

La propaganda russa continua anche tramite canali istituzionali come le ambasciate del paese, quindi, è lo scopo è sempre quello di confondere le persone tramite una narrazione che però – in un caso come questo – non trova supporto in alcuna prova concreta.

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