Le risposte no-vax all’account @Quirinale quando Mattarella ha parlato del dovere di vaccinarsi

Reazione social ampiamente attesa, ma che stupisce sempre

01/01/2021 di Redazione

Due sentiment opposti. Su Instagram, quando il Quirinale ha pubblicato un estratto del discorso Mattarella di fine 2020 e di inizio 2021, gli utenti hanno reagito positivamente, esprimendo il loro apprezzamento per il presidente della Repubblica ed estendendo a lui gli auguri di buon anno. Su Twitter, invece, è andata malissimo. L’account ufficiale del Quirinale ha deciso – come era giusto fare – di dare ampio spazio a un passaggio cruciale del discorso del capo dello Stato, quello a proposito dei vaccini.

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Discorso Mattarella, la reazione dei no-vax

«Ora a tutti e ovunque, senza distinzioni – ha detto Mattarella -, dovrà essere consentito di vaccinarsi gratuitamente: perché è giusto e perché è necessario per la sicurezza comune. Vaccinarsi è una scelta di responsabilità, un dovere». Parole che suonano come un vero e proprio monito per tutte quelle persone – compresi alcuni operatori sanitari – che in questi giorni stanno esprimendo le proprie perplessità sul vaccino Pfizer e sugli altri sieri su cui, di qui a breve ci si augura, l’agenzia europea del farmaco darà il lasciapassare.

Nonostante il profilo Twitter ufficiale, molti no-vax non hanno avuto remore a esprimere il loro dissenso e a protestare contro il capo dello Stato, sfiorando più volte l’insulto e il vilipendio. Molti di loro, tra le altre cose, confondono il ruolo della carica istituzionale sostenendo di voler votare perché «Mattarella non ci rappresenta» (come se si potesse scegliere alle urne il presidente della Repubblica). Altri, invece, citano a sproposito la costituzione (come se il presidente Mattarella, garante della Carta, non fosse abbastanza in grado di riconoscerne i principi): «”La libertà personale è inviolabile” – si legge in un commento -. Articolo 13 della costituzione. Lei dovrebbe vergognarsi, come garante della costituzione ha fallito. Non si può delegare la libertà ad un vaccino, per lo più sperimentale».

Ma da questi tentativi di ragionamento agli insulti, il passo è breve. Si utilizzano spesso espressioni che vorrebbero metterlo a tacere. Davvero un atteggiamento incomprensibile, anche perché in passato proprio i social network sono stati lo strumento attraverso cui sono state segnalate offese e accuse al capo dello Stato entrate nei fascicoli di indagine per l’increscioso accaduto del 2018: in quella circostanza, furono nove le persone a rischiare il processo per vilipendio contro il capo dello Stato.

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