L’elegante meme della Lega all’annuncio delle dimissioni di Conte

Non si risparmia un'immagine di Rocco Casalino

25/01/2021 di Redazione

Mentre Palazzo Chigi annuncia che domani mattina, 26 gennaio, alle 9 sarà convocato il consiglio dei ministri con il quale Giuseppe Conte renderà note le sue dimissioni e che – di conseguenza – qualche minuto dopo il presidente del Consiglio dimissionario salirà al Quirinale per conferire con Sergio Mattarella, la Lega mostra con un meme tutta la propria esultanza per la decisione. Una crisi di governo che, dunque, trova uno sbocco non parlamentare e un partito politico che, invece, in un momento particolarmente drammatico e dal sottile equilibrio istituzionale, sceglie la strada di un meme scomposto, con Giuseppe Conte e il suo portavoce Rocco Casalino raffigurati come due mezzobusto in pezzi e raccogliticci, con quello che sembra qualcosa a metà tra un nastro adesivo nero e un filo spinato.

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Dimissioni Conte, come l’hanno presa gli avversari politici

Il vostro tempo è scaduto è il titolo del meme. Tuttavia, la Lega non offre l’ulteriore spunto che i propri elettori dovrebbero conoscere e che, alcuni suoi esponenti come Rinaldi, hanno già iniziato a descrivere. Le dimissioni di Conte sembrano un passaggio istituzionale necessario al varo di un nuovo governo: è molto probabile che nelle prossime ore si arrivi, infatti, a un Conte-ter, un esecutivo diverso, con lo stesso presidente del Consiglio. O, al massimo, un nuovo governo con un premier diverso ma con forze di maggioranza molto poco diverse rispetto a quelle attuali. Insomma, di certo le dimissioni non daranno modo alla Lega di entrare di nuovo a Palazzo Chigi.

Tuttavia, l’esasperazione dei toni per un passaggio istituzionale e formale potrebbe inasprire ancora di più il dualismo che divide il Paese, magari solleticando istinti non propriamente tranquilli quando – in questa settimana – si verificheranno i tradizionali rituali della nostra democrazia parlamentare, con la formulazione di una nuova squadra di governo, eventuali consultazioni e un nuovo giuramento. Difficile, infatti, che – dopo tante resistenze – il presidente del Consiglio si sia deciso a salire al Colle senza la rassicurazione sul proprio futuro.

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