L’insegnante che scrive sul giornale: «Nelle scuole danno ormoni ai bimbi. L’Onu li vuole gay»
05/11/2014 di Redazione
La pedofilia e l’omosessualità? Sono «metodi pedagogici ammessi dall’Onu». Le coppie sterili? «Vanno a vantaggio delle case farmaceutiche che producono ormoni». Il disegno di legge Scalfarotto che sanziona l’omofobia? Prevede la «rieducazione in campi Lgbt». Sono le discutibili convinzioni di Cristina Zaccanti, una docente di italiano e storia presso il liceo Carlo Botta di Ivrea, in provincia di Torino, che in queste ore stanno facendo il giro dei siti d’informazione. L’insegnante si è espressa attraverso un giornale parrocchiale di Rivarolo Canavese e le sue parole sono state rilanciate dal Coordinamento Pride Torino, che riunisce associazioni gay transgender e lesbiche della regione, e che ha ridefinito la rubrica di Zaccanti («L’angolo della riflessione») come «L’angolo della mistificazione e delle falsità, perle orripilanti».
(Foto di Daniele Leone da archivio LaPresse)
LA DENUNCIA: «A SCUOLA SOMMINISTATI ORMONI PER RITARDARE LA CRESCITA» – La docente fa riferimento addirittura a documenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che prevederebbero per i bambini della scuola materna «la masturbazione a partire dai tre anni per far sperimentare al bambino le proprie pulsioni così da alimentare l’esperienza omosessuale». E denuncia una somministrazione di ormoni per incidere sull’orientamento sessuale dei più piccoli. «In nome del diritto del bambino alla propria autodeterminazione in Inghilterra, ma anche in alcune scuole italiane, si somministrano ormoni affinché venendone ritardata la crescita, abbiano più tempo per decidere».
DOPO LA POLEMICA: «TUTTO QUELLO CHE DICO È DOCUMENTATO» – Una volta raggiunta dai giornalisti Zaccanti ha in un secondo momento corretto il tiro sulle sue dichiarazioni. «tutto quello che dico è scritto su documenti e pubblicazioni che sono su internet e che posso presentare in qualunque momento». E ancora: «Non giudico gli omosessuali, tra i quali ho molti amici». Non si sbilancia, infine, il parroco Raffaele Roffino, che afferma: «Le opinioni personali della signora Zaccanti, sono solo sue ma servono a stimolare la riflessione su un tema sul quale ci sono opinioni diverse».
L’ARTICOLO CONTESTATO – Ecco le immagini del bollettino parrocchiale con articolo contestato da Quotidianocanavese.it.
(Foto di copertina di Daniele Leone da archivio LaPresse)