Deliveroo sta pensando di chiudere il suo servizio in Spagna
L'intenzione è emersa da una lettera pubblicata dalla stessa azienda. I motivi potrebbero essere molti, tra cui la legge che sull'obbligo di assunzione per i rider
31/07/2021 di Enzo Boldi
I cittadini spagnoli, a breve, potrebbero non poter più usufruire del servizio di consegna a domicilio con Deliveroo. L’azienda britannica, infatti, ha annunciato la proposta di bloccare le sue operazioni in Spagna. I motivi sono molto, ma la nota ufficiale parla di fattori economici e di concorrenza in un Paese da cui non riescono a trarre profitto. In realtà, però, potrebbe esserci ben altro dietro. Come la legge sull’assunzione dei rider.
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«La proposta di porre fine alle operazioni in Spagna riflette l’intenzione della Società di concentrare investimenti e risorse sugli altri mercati della Società, continuando a far crescere la propria rete di consumatori, partner di ristoranti e negozi di alimentari e ciclisti, e ampliando la quota di mercato sia nelle città nuove che in quelle servite – si legge nella nota ufficiale pubblicata nella giornata di venerdì -. La proposta di Deliveroo di consultare la fine delle sue operazioni in Spagna rimane soggetta a piena consultazione con i dipendenti e i ciclisti interessati. Deliveroo prevede che il processo di consultazione collettiva inizierà all’inizio di settembre e la Società lavorerà con tutte le parti interessate e preparerà di conseguenza tutta la documentazione richiesta».
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Secondo la nota dell’azienda – che opera in altri 11 Paesi – la proposta di cessazione del servizio di consegna a domicilio in Spagna è dovuta a un’analisi meramente tecnica ed economica. Nella penisola iberica, infatti, la società non ha il monopolio e i cittadini sembrano preferire le aziende concorrenti (da Just Eat a Uber Eats, passando per Glovo). Secondo le stime, solamente il 2% delle transizioni che coinvolgono l’azienda in tutti gli Stati in cui opera proviene dalla Spagna. Insomma, il gioco non varrebbe la moneta.
La legge sull’assunzione dei rider
Come, però, spiega TechCrunch, la reale motivazione – o quella che vive su un binario parallelo rispetto alla comunicazione ufficiale – sarebbe da ricercare nelle norme approvate in Spagna. Nel maggio di quest’anno, infatti, il governo ha dato il via libera a una legge che impone alle aziende di assumere – con contratti regolari – i rider e i corrieri.
(foto: da Unsplash)