Del Debbio: «Io posso sbagliare, ma sul fascismo non dovete rompermi il caz*o» | VIDEO
15/11/2019 di Enzo Boldi
Le polemiche sono durate una settimana e dopo il silenzio ecco che Paolo Del Debbio ha detto la sua su quanto accaduto nel suo studio la scorsa settimana. Il conduttore, nell’apertura della puntata di Dritto e Rovescio (andata in onda giovedì sera su Rete4), ha parlato dello scontro tra Vauro e Il Brasiliano e delle accuse che gli sono piovute addosso per aver ospitato e dato la parola a un personaggio di ideali così spiccatamente (e neanche celate) fasciste. Il giornalista ha detto di aver fatto tantissimi errori nella sua vita, ma che lui sul fascismo non deve essere tirato i ballo. E poi attacca la sinistra.
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«Una persona normale, senza una montagna di pregiudizi in testa dice ‘va bene, Del Debbio ha sbagliato, probabilmente doveva bloccarlo mentre parlava’, ma ha parlato dieci secondi – ha detto il conduttore durante l’apertura di Dritto e Rovescio -. Certo io posso sbagliare, ne ho fatti mille di errori nella mia carriera di giornalista, per carità, però in quella specifica cosa è avvenuto così».
L’ampia e sentita introduzione di Paolo Del Debbio alla puntata di questa sera. Tra le altre cose, risponde alle polemiche della scorsa settimana tra Vauro e Brasile.
Ora a #DrittoeRovescio pic.twitter.com/6inQz0yQfm— Dritto e rovescio (@Drittorovescio_) November 14, 2019
Poco prima, infatti, aveva ricostruito la vicenda Vauro-Brasile, spiegando come lui sia intervenuto per bloccare l’inizio di una rissa, che quel personaggio ha parlato per pochissimo e poi lo ha messo a sedere senza dargli altre opportunità di aprire bocca. Inoltre, ha sottolineato come Il Brasiliano sia andato spesso ospite di altre trasmissioni, senza che si sia alzato quel polverone.
Del Debbio e l’attacco alla sinistra fascista
Il discorso poi si sposta sulla parlamentare del Pd che ha invitato i suoi colleghi a boicottare la sua trasmissione perché sdoganerebbe il fascismo. Del Debbio, su questo tema, ha raccontato la storia di suo padre deportato nei campi di concentramento vicino a Berlino. Al termine di questo ricordo, il giornalista torna ad attaccare tutti quelli che lo hanno criticato: «A me sul fascismo non dovete rompere il cazzo».
(foto di copertina: frame da video di Dritto e Rovescio, su Rete4)