Ci ha fatto aspettare fino all’ultimo, ma alla fine Speranza ha cambiato idea sull’olio al CBD
Il decreto che lo inseriva tra le sostanze stupefacenti era stato promulgato il 1° ottobre
29/10/2020 di Gianmichele Laino
Mancavano ormai solo 24 ore al rendere effettivo il decreto del ministero della Salute – firmato il 1° ottobre scorso – che aveva inserito l’olio al CBD tra le sostanze stupefacenti. Nella giornata di ieri, tuttavia, il ministro della Salute Roberto Speranza ha sospeso lo stesso decreto, convocando un tavolo con l’Istituto Superiore di Sanità e con il Consiglio Superiore di Sanità per valutare se gli effetti del cannabidolo rimangono immutati a prescindere dalle dosi di utilizzo dello stesso.
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Decreto olio CBD sospeso: la posizione di Speranza
La discussione, dunque, è stata rinviata ma – al momento – perde effetto il decreto che inseriva all’interno dell’elenco delle sostanze stupefacenti l’olio al CBD. In attesa, ovviamente, del tavolo convocato dal ministro che ha risposto a un’interrogazione della XII commissione Affari sociali della Camera dei Deputati portando all’attenzione dei colleghi parlamentari che gli effetti del decreto del 1° ottobre sono sospesi e, pertanto, non si rifletteranno sul mercato della cannabis light a partire dalla giornata di domani, 30 ottobre.
Decreto olio CBD sospeso: convocato un tavolo
Una decisione che – come avevamo ampiamente documentato nei giorni scorsi, sia con le 5 domande per il ministro Speranza, sia con un’intervista al suo collega di gruppo parlamentare Nicola Fratoianni, sia con un parere degli imprenditori che stanno lavorando nel settore – aveva messo a rischio 15mila posti di lavoro in Italia, in un ambiente, quello della cannabis light, che al momento rappresenta un mercato fertile in una congiuntura difficile dal punto di vista economico per tutto il Paese.
Roberto Speranza ha, in questo modo, trovato del tempo – nonostante l’emergenza coronavirus – per risolvere una questione spinosa, che aveva sollevato perplessità anche di carattere politico. In attesa di una valutazione «sistematica e complessiva», annunciata dal ministro, la notizia è quella di una prima boccata d’ossigeno.