Le cinque domande a Roberto Speranza sull’inserimento dell’olio CBD nell’elenco delle sostanze stupefacenti
Il decreto pubblicato lo scorso 1 ottobre in Gazzetta Ufficiale ed entrato in vigore cinque giorni fa
20/10/2020 di Enzo Boldi
Il decreto del Ministero della Salute è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 1 ottobre ed è entrato in vigore 15 giorni dopo, giovedì 15 ottobre. Nel documento si parla di un aggiornamento dell’elenco delle sostanze stupefacenti e psicotrope. E proprio lì, da quel giorno, è comparsa anche la voce: «composizioni per somministrazione ad uso orale di cannabidiolo ottenuto da estratti di Cannabis». Insomma, è vietata la vendita di prodotti a base di olio CBD (ottenuto dagli estratti di Cannabis) perché equiparato alle droghe.
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Olio CBD, le cinque domande al Ministro Roberto Speranza
Vogliamo porre all’attenzione del Ministro Roberto Speranza cinque domande per cercare di avere un quadro chiaro della situazione e, soprattutto, di alcune dinamiche che vanno inevitabilmente innescarsi dopo la decisione del Dicastero della Salute di inserire l’olio di CBD all’interno dell’elenco delle sostanze stupefacenti.
- Perché si è deciso di inserire l’olio al CBD nell’elenco delle sostanze stupefacenti?
- Nella valutazione finale, si è analizzato l’impatto economico che si rifletterà sull’intero settore?
- In tempo di Coronavirus, con molte attività che stanno pagando il prezzo della crisi, non si rischia di penalizzare uno dei pochi settori che è riuscito faticosamente a rimanere a galla?
- L’Aifa sta valutando l’autorizzazione per la commercializzazione di medicinale a base di cannabidiolo. Non è un controsenso rispetto a quanto inserito nel Suo decreto? E, soprattutto, perché togliere una risorsa dal mercato libero per consegnarla alle case farmaceutiche?
- Il suo Ministero della Salute, si è sempre distinto per una chiave progressista. Questa decisione sull’olio al CBD non va nella direzione opposta?
Cinque quesiti per avere chiarezza su un tema che tocca diversi ambiti della vita quotidiana, nella speranza di una risposta da parte del Ministro della Salute. Roberto Speranza.
(foto di copertina: da profilo Instagram di Roberto Speranza)