Le scuse di Serracchiani per le informazioni sbagliate nel suo tweet sul Vajont

L'esponente del Partito Democratico ha parlato di tragedia del FVG e del crollo della diga

10/10/2022 di Redazione

Dapprima un tweet per ricordare il disastro del Vajont. Poi, le scuse per rettificare le informazioni sbagliate che erano contenute al suo interno. La protagonista è Debora Serracchiani, che è stata per diverso tempo presidente del Friuli Venezia Giulia e che ha voluto ricordare il disastro del 9 ottobre 1963. Nel suo tweet originale usava queste parole: «Non dimentichiamo le vittime e la catastrofe di 59 anni fa con il crollo della diga del Vajont, una tragedia in cui persero la vita oltre 2000 persone. Una ferita per il FVG e per l’Italia intera». Il tweet è stato successivamente rimosso e sostituito, questa mattina, con un contenuto di scuse:

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Debora Serracchiani e il tweet di scuse per il disastro del Vajont

Ci sono due contestazioni principali che riguardano queste poche righe di commemorazione. La prima, quella più palese, è sul fatto che la Serracchiani abbia parlato di “crollo della diga”. In realtà, la diga è rimasta in piedi: a franare fu la montagna che, successivamente, causò le inondazioni che cancellarono interi nuclei abitati. L’altra contestazione, invece, riguarda il fatto che la tragedia sia stata una ferita per il Friuli Venezia Giulia. Marco Cattaneo, editor del National Geographic, ha ricordato come Longarone, in provincia di Belluno, fu il comune che pagò il maggiore tributo alla tragedia. Dunque, da qui partono le critiche anche a questa sorta di appropriazione del ricordo da parte di una ex rappresentante istituzionale della regione Friuli.

Gli errori sono stati riconosciuti da Serracchiani, che nel suo secondo tweet ha precisato che la diga non crollò e che è giusto ricordare le tante vittime venete del disastro. Meno opportuna, invece, è stata la cancellazione del precedente tweet. A livello di comunicazione politica sui social, sarebbe stato opportuno riprenderlo per rettificarlo.

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