Come sarà regolamentata l’attività di beneficenza (anche online)

Oggi il Consiglio dei Ministri discute la bozza del disegno di legge che prende spunto dalle indagini dell'AGCM sul caso Ferragni e tutte le sue derivazioni

25/01/2024 di Enzo Boldi

Non aveva fatto nomi e cognomi dal palco di Atreju, così come – ovviamente – non ci sono riferimenti specifici all’interno della bozza del testo in discussione oggi al Consiglio dei Ministri. Ma l’intenzione del governo e di Giorgia Meloni era chiara fin dalla metà di gennaio, quando la vicenda relativa al caso Balocco-Ferragni era diventata di dominio pubblico ed era stata avviata un’indagine da parte dell’AGCM che poi ha portato a un’accusa (che ora ha assunto contorni ancora più ampi e riguardanti altre attività) di truffa aggravata a cui dovrà rispondere l’imprenditrice digitale (e l’azienda). E anche se molti quotidiani hanno titolato “Ecco la legge Ferragni“, è più opportuno parlare di ddl beneficenza. Perché questo è l’alveo in cui si andrà a inserire questo provvedimento normativo.

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Il disegno di legge è composto solamente da 5 articoli e non va a intaccare quelli che sono i regimi di fiscalità. Il provvedimento, infatti, mira a colpire i comportamenti sbagliati (e poco trasparenti) di aziende e volti noti – nel caso del digitale, influencer e content creator – sulla destinazione dei fondi raccolti durante le vendite di prodotti correlate a campagne benefiche. Dunque, casi come quelli di cui si sta parlando moltissimo negli ultimi mesi.

Ddl Beneficenza, cosa prevede la bozza del testo

Nello specifico, la bozza del testo del ddl beneficenza va a disciplinare «la pubblicità e le relative pratiche commerciali, poste in essere da parte di produttori e professionisti in relazione alla promozione, alla vendita o alla fornitura ai consumatori di prodotti, i cui proventi siano in parte destinati a scopi di beneficenza». Dunque, non si tratta solamente di una norma che va a colpire gli aspetti “digitali” della trasparenza di queste campagne, ma tutte le attività di raccolte fondi – attraverso la vendita di prodotti – e le relative campagne di comunicazione e promozione. Con qualsiasi mezzo.

Nel monografico di oggi, Giornalettismo scaverà a fondo all’interno di questi cinque articoli che – in attesa dell’approvazione definitiva da parte del Consiglio dei Ministri e del voto Parlamentare (elementi propedeutici alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e, dunque, all’entrata in vigore di questa legge) – andranno a regolamentare un settore che (come sembra sempre più evidentemente ha vissuto in alcune zone d’ombra. Perché ci saranno degli obblighi da rispettare e lo dovranno fare sia le aziende che i cosiddetti influencer (limitandoci al mondo digitale). E a valutare il corretto comportamento di tutti gli attori in campo sarà l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM), la stessa che ha avviato l’istruttoria sul caso Ferragni-Balocco e sanzionato le tre aziende coinvolte (oltre a quella dolciaria, le due riconducibili all’imprenditrice).

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