#dcblackout su Twitter: perché il blackout a Washington è una bufala
01/06/2020 di Ilaria Roncone
Il blackout a Washington che ha monopolizzato i trend di Twitter con l’hastag #dcblackout, arrivato a contare oltre mezzo milione di interventi in poche ore, veicola una bufala. Non c’è stato nessun blackout nella notte a Washington, così come Twitter non sta censurando la verità. Si tratta di informazioni che rimbalzano con un copia e incolla forsennato su migliaia di account non verificati e, come si può riscontrare dai media locali, dalle agenzie e da fonti accreditate, non c’è prova che quanto detto sia reale.
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Proteste e violenza nella notte a Washington, ma niente blackout
Nei tanti tweet diffusi si parla di un blackout volutamente causato a Washington per tagliare le linee di comunicazione e i video di quanto accade in città allo scopo di censurare quello che succede. Arrivano in queste ore le prime verifiche di fonti accreditate, che confermano come non stia accadendo nulla di tutto quello che viene dipinto come un volontario atto di isolamento e di oscuramento della città di Washington.
IMPORTANT: Misinformation campaign on #DCBlackout Last night
• Spreading lies on Twitter
• Blackout did NOT happen
• @chopper4brad , @tomlynch_ , @hunterw reporters on ground among others
• @PoPville @nbcwashington news didn’t stopDon’t peddle misinfo.,unless you are a bot
— Joyce Karam (@Joyce_Karam) June 1, 2020
Cosa sta succedendo a Washinton?
Come riportano i maggiori quotidiani e le fonti di informazioni affidabili dagli Stati Uniti, dopo le 11 della notte scorsa Washington è stata teatro di proteste da parte dei pochi violenti mentre il resto dei contestatori – la maggior parte – sono rientrati nelle loro case per il coprifuoco imposto.
This video of Protestors & Police facing off was tweeted at 11:30 pm from Washington, DC
Those peddling blackout misinfo allege it started at 11 pm pic.twitter.com/28D2rFrAc4
— Joyce Karam (@Joyce_Karam) June 1, 2020
I disordini ci sono stati, quindi, ma a causa di una minoranza di violenti e non c’è nulla a che vedere con linee di comunicazione tagliate, contenuti censurati da Twitter – che negli scorsi giorni ha bollato come disinformazione e come incitazione alla violenza gli interventi di Trump in merito alle proteste -, hacking del social e bot per insabbiare quanto accade. I violenti scontri che hanno avuto luogo a Washington, dove è stata fatta intervenire la Guardia Nazionale, hanno visto la polizia utilizzare lacrimogeni e proiettili di gomma contro la folla e i manifestanti dare fuoco ad alcuni edifici e vandalizzare monumenti. Alcuni utenti, inoltre, hanno segnalato che gli screen che girano della città in fiamme sono stati presi dalal serie tv Netflix Designated Survivor.
THIS PICTURE GOING AROUND IS FROM THE TV SHOW ‘DESIGNATED SURVIVOR’ I’VE WATCHED THE SHOW ENOUGH TIMES TO KNOW SPREAD THIS ITS NOT REAL #dcblackout pic.twitter.com/EOJUZ1x3SP
— salma⁷ ☾ #BLM ✊🏾 (@taehyjnn) June 1, 2020