Come volevasi dimostrare, l’Antitrust non ha sollevato eccezioni sull’accordo Tim-Dazn

C'era stato un ricorso di Sky, ma il garante della concorrenza non ha ritenuto opportuno andare avanti

28/07/2021 di Redazione

Com’era prevedibile, non c’è stato luogo a procedere in merito al ricorso – presentato inizialmente da Sky davanti all’Antitrust – sull’accordo per la distribuzione dei diritti televisivi sulla Serie A (per il prossimo triennio) che vede in piena collaborazione il tandem Dazn-Tim. Secondo Sky, l’accordo – che andrebbe ad aggregare intorno alla stessa posizione (quella di Tim) il maggior fornitore di banda ultralarga in Italia e la telcom che può distribuire i diritti televisivi acquisiti da Dazn nell’asta aperta dalla Lega Serie A – sarebbe stato in conflitto d’interessi. Qualche settimana fa, l’Antitrust aveva aperto la sua procedura di verifica (un atto dovuto) per approfondire l’esame di quanto sostenuto dai ricorrenti. Oggi è arrivata la notizia che quel procedimento si è definitivamente chiuso.

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Dazn-Tim, accordo salvo: l’Antitrust chiude il procedimento

Secondo quanto stabilito dall’Antitrust, infatti, i termini dell’accordo (vista la possibilità, ad esempio, degli utenti Tim di avere un accesso a tariffa agevolata al servizio di fruizione della Serie A) servono a evitare una discriminazione nell’abbonamento di clienti che non abbiano un accordo con Tim, non consentirebbero allo stato di intervenire. Non c’è nessun danno grave, dunque, per la concorrenza.

Al momento, dunque, la scacchiera di partenza nella partita dei diritti televisivi sulla Serie A (all’indomani di una grande rivoluzione rappresentata dall’aggiudicazione dei servizi da parte di Dazn e dall’accordo di distribuzione con Tim che, in qualche modo, ha escluso Sky da tutto ciò che riguarda il pacchetto principale delle esclusive) resta confermata. L’Agcom ha affermato, in ogni caso, che continuerà a vigilare sulla situazione per evitare deviazioni dallo status quo nel prossimo triennio 2021-2024.

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