Frattesi e la solita storia dell’hacker che si sbaglia al posto tuo quando si pubblica una foto di nudo
Il calciatore della nazionale ha avuto una disavventura su Instagram: poi il tentativo di chiarimento, infine l'eliminazione di entrambe le stories
28/06/2022 di Redazione
Hackerissima sprint. Ogni volta che si verifica un problema con la pubblicazione di un contenuto sui social network – sia che questo rappresenti una foto di nudo, sia che questo rappresenti una frase poco piacevole -, la risposta più pronta da dare è quella di un profilo hackerato. Ci ha pensato anche il calciatore del Sassuolo e della nazionale di calcio Davide Frattesi: sul suo profilo Instagram, nella giornata di ieri, è comparsa prima una sua foto senza veli e senza censure, poi un’altra IG Story che attribuiva la responsabilità di quanto accaduto a un fantomatico hacker.
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Davide Frattesi, la foto nudo e la scusa dell’hacker
Tuttavia, nel giro di pochissimo tempo, le due foto – sia quella in cui il calciatore compare nudo, sia quella del cartello con cui avvisava di una possibile intrusione hacker nel suo cellulare – sono scomparse. Possibile che Frattesi abbia semplicemente commesso un errore nella pubblicazione di una foto (un selfie, tra le altre cose) e che poi abbia fatto un tentativo di correre ai ripari chiamando in causa hacker che, però, non operano certo in questo modo. Quando avviene una intrusione in un profilo social, evidentemente, la cosa non si risolve nel giro di qualche minuto. Inoltre, l’utente a cui il profilo viene hackerato commette sempre qualche ingenuità preliminare, come la risposta in DM ad alcuni messaggi e il conseguente click su link non propriamente sicuri.
Ma Davide Frattesi non è stato l’unico ad aver utilizzato la scusa della “manina” o dell’intromissione esterna su un suo account per giustificare un contenuto pubblicato. Nel 2016 toccò a Francesco Facchinetti attribuire a un esterno la responsabilità per un suo tweet sulle coppie omosessuali; sempre in quell’anno, l’account Twitter del Festival di Sanremo pubblicò un link a un contenuto hard: anche in quella circostanza il social media manager spiegò che, qualche ora prima, «qualcuno si era intromesso nell’account».