Uber ha subito un data breach, ancora non si sa quanto grave

Sistemi esterni e sistemi interni: non è stato risparmiato nulla. Anche le comunicazioni aziendali sono al momento limitate

16/09/2022 di Redazione

Nemmeno le più grandi multinazionali, quelle che stanno diversificando le proprie attività riuscendo a giocare un ruolo fondamentale dallo sharing al food delivery, sono esenti da problemi informatici. Il data breach di Uber lo testimonia. Dalla giornata di giovedì, infatti, l’azienda ha subito una pesantissima intrusione nei suoi sistemi, costringendo il proprio team IT a disabilitare sia i servizi interni, sia i servizi esterni. Di conseguenza, il traffico sulla piattaforma è stato fortemente limitato e persino i dipendenti di Uber hanno interrotto le proprie comunicazioni su Slack.

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Data breach di Uber, cosa sta succedendo e quello che potrà succedere in futuro

Uber, al momento, non lascia trasparire molte cose: «Attualmente – ha detto alle testate specializzate che hanno contattato la multinazionale – stiamo rispondendo a un incidente di sicurezza informatica». Non è in grado, però, di dare ulteriori specifiche sulla portata del data breach, in attesa della risposta da parte delle forze dell’ordine che hanno chiaramente supportato l’azienda nel tentativo di arginare la fuga di informazioni.

La violazione, stando a quanto trapela, è stata resa palesa da alcune comunicazioni da parte degli hacker che, contattando i dipendenti, hanno informato che Uber era stata violata. I pirati informatici sono entrati nella piattaforma Slack utilizzata per le comunicazioni interne e hanno chattato liberamente con i dipendenti di Uber che, all’improvviso e inaspettatamente, si sono visti raggiungere da persone non conosciute né tantomeno identificate.

Alcuni sample dei dati rubati sarebbero stati condivisi, secondo queste stesse modalità, anche con i dipendenti. Ma non è chiaro la portata del problema: se questo sia pari a quanto accaduto nel 2016 (quando una violazione informatica ha colpito oltre 55 milioni di persone in tutto il mondo) o se la violazione sia legata esclusivamente ai sistemi interni dell’applicazione.

Uber, lo ricordiamo, nasce come applicazione di mobilità, che mette in connessione i passeggeri e gli autisti. Poi ha diversificato, aprendo il suo business anche al food delivery. Resta una delle aziende che, in Europa, è considerata tra le più controverse, sia per la trasmissione dei suoi messaggi, sia per il fatto di collocarsi sempre sul limite delle norme e dei regolamenti statali e comunitari.

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