Santanchè: «Bene non votare risoluzione UE su George Floyd, Parlamento dimentica Hong Kong». Ma non è così

Un Parlamento europeo per proteste di serie A e proteste di serie B? Evidentemente lo pensa Daniela Santanchè, ma la sua idea non corrisponde a verità. La deputata di Fratelli d’Italia ha provato a giustificare l’ingiustificabile, ovvero il mancato voto dei suoi colleghi di partito a Bruxelles sulla risoluzione che condanna il razzismo e la morte di George Floyd, il 46enne afroamericano ucciso da quattro poliziotti a Minneapolis.

LEGGI ANCHE > Daniela Santanchè non si accontenta delle scuse di Fioramonti: «Balbettava, si dimetta»

Daniela Santanchè e i due pesi e due misure del Parlamento Europeo che, in realtà, non sono tali

«Fratelli d’Italia – ha scritto la Santanchè su Twitter – ha fatto bene a votare contro la strumentalizzazione della sacrosanta condanna del razzismo per attaccare Trump. Il Parlamento Ue non mi risulta abbia condannato repressione e dittatura cinese, a Hong Kong e non solo».

Non le risulta. E invece, il 18 luglio del 2019, quando si era nel vivo della prima ondata di proteste dei cittadini di Hong Kong contro il regime cinese (una diretta conseguenza della rivoluzione degli ombrelli), quella condotta dall’attivista Joshua Wong, quella in cui venne vietato di scendere in piazza con il volto coperto dalle mascherine, il Parlamento Europeo votò una risoluzione per condannare la repressione di queste stesse proteste.

La risoluzione venne presentata dal PPE, dal gruppo S&D, da Renew, dai Verdi e da Ale, da Ecr (per inciso il gruppo di cui, al momento, fa parte la delegazione di Fratelli d’Italia) e venne facilmente approvata, visto l’ampia convergenza sul tema delle forze politiche. Insomma, epic fail in piena regola.

(FOTo di repertorio)

Share this article