Dall’Osso e l’addio al M5S: «I deputati mi scrivono ‘Eri una bella persona, non ti parlerò più’»
10/12/2018 di Redazione
Non si placa il botta e risposta tra esponenti del Movimento 5 Stelle e Matteo Dall’Osso, il deputato malato di sla che la scorsa settimana ha deciso di abbandonare il gruppo dei pentastellati e aderire a Forza Italia, dopo la bocciatura da parte della maggioranza di sue proposte a tutela dei disabili. Ieri Beppe Grillo sulla sua pagina Facebook ha lanciato una frecciata al parlamentare: «Offro il doppio di qualunque cifra possa offrire #Berlusconi (The Muppet) per l’acquisto di parlamentari in saldo! Pago cash!». «Beppe sappia – è stata la risposta di Dall’Osso – che il presidente Berlusconi non mi ha dato nulla, solo rispetto e libertà».
Matteo Dall’Osso e l’addio al M5S: «Ho cercato Di Maio, era impegnato»
Oggi, a Radio Cusano Campus, il deputato è tornato sulla vicenda spiegando di aver provato a parlare a Luigi Di Maio delle questioni da lui sollevate per i disabili, e che lui era impegnato. Di Maio – ha affermato Dall’Osso – «l’avevo cercato prima di fare la mia scelta, per spiegargli come stavano le cose. Lui non poteva, quindi basta. Voglio bene a tutti quelli del Movimento. Ho ricevuto tante critiche per la mia scelta».
«I deputati mi dicono: ‘Eri una bella persona, non ti parlerò più’»
Il deputato ha replicato ancora a Grillo: «A Beppe voglio bene. Lui ha detto: offro il doppio della cifra che gli hanno dato. Io gli ho detto: da buon genovese te le cavi bene perché mi hanno dato zero, quindi te la caveresti solo con un po’ del tuo amore».
Sulla scelta di Forza Italia poi: «Vasco Rossi cantava: ‘Al diavolo non si vende, si regala, con l’anima che si pente metà e metà’. Mi dicono che è un partito del diavolo, ma al diavolo non si vende, si regala. È stata una decisione sofferta, io ho pianto per tre notti di fila. Ho cercato di parlare con chiunque. I deputati del M5S mi scrivono: eri una bella persona, non ti parlerò più. A Forza Italia mi hanno accolto, Mara Carfagna è molto sensibile per quanto riguarda i diritti degli ultimi».
«Berlusconi è un signore, con lui incontro registrato»
E ancora: «Nella scorsa legislatura abbiamo battagliato insieme per i bambini. Poi ci sono Giusy Versace, Pier Giorgio Cortellazzo, che hanno gli stessi problemi che ho io, se non di più, quindi sono sensibili a certi temi. Ho incontrato Berlusconi, è un signore. Mi ha detto: ‘Questo nostro incontro è registrato, così lo rendiamo pubblico se qualcuno insinuerà dei dubbi sul fatto che ti ho dato soldi’. Gli ho spiegato cosa voglio fare io, occuparmi dei disabili e lui mi ha detto: sì, facciamolo. Io rimarrò lì finché i disabili non saranno tutelati. Io sono per la meritocrazia, sono un ingegnere, parlo inglese. Mi accusano Di essere andato via perché ero al secondo mandato? Io lavoravo prima e potrei tornare a lavorare in azienda quando voglio».
Quanto alla penale da 100mila euro prevista dal Movimento 5 Stelle per chi cambia gruppo, Dall’Osso sostiene: «È irrilevante, perché è incostituzionale. Non è che mi spaventa perché non me lo chiederanno neanche visto il bene che loro mi vogliono e che io voglio a loro. Farò dall’opposizione quello che non hanno fatto loro. Non si è mai parlato così tanto di disabilità come da quando sono uscito dal Movimento».
(Foto di copertina Zumapress da archivio Ansa. Credit immagine: Andrea Ronchini / Pacific Press via ZUMA Wire)