Daisy Osakue, più forte di prima: è in finale nel lancio del disco | VIDEO

C’era tanta rabbia in quel lancio da 58,73 che consente la qualificazione diretta per la finale del lancio del disco per l’atleta azzurra Daisy Osakue, vittima di un’aggressione a Moncalieri. Dalla paura per l’eventualità di non gareggiare a causa dell’infortunio all’occhio, fino ad arrivare alla gioia immensa per una qualificazione diretta e senza ansie per la finale di sabato prossimo (11 agosto) agli europei di atletica leggera di Berlino 2018.

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Daisy Osakue finale, il lancio verso l’atto conclusivo di Berlino 2018

La misura era alla portata di Daisy Osakue, non lontana dal suo record italiano under 23 (59,72). Se pensiamo, poi, che questo risultato è stato raggiunto di primo mattino quando le forze non sono al top della condizione fisica, ecco che la misura assume un significato ancora diverso. Daisy Osakue non avrà l’ansia di passare per i ripescaggi: ha ottenuto la Q maiuscola, quella che le consentirà di giocarsi la finale con le migliori atlete d’Europa. Dopo un primo lancio nullo, l’atleta azzurra ha trovato la spinta giusta per far atterrare l’attrezzo dopo il nastro che segnava la misura minima per l’accesso all’ultimo atto della specialità.

«Sono felicissima, non mi importa nulla di quello che è successo prima – ha detto Daisy Osakue nelle sue dichiarazioni rilasciate agli account social della Fidal -. Ora si guarda solo avanti e spero di divertirmi anche in finale. Nel mio lancio c’è tanto lavoro, tanto allenamento e anche tanta rabbia. Qualificarmi in questo modo è bellissimo. Non volevo fermarmi e sono andata avanti. Ringrazio anche i miei supporter che sono arrivati fin qui con un bellissimo striscione».

Daisy Osakue finale, le sue parole nell’intervista alla Fidal

Una vera e propria boccata d’ossigeno per Daisy Osakue che, nei giorni scorsi, è stata al centro di un ampio dibattito sul razzismo. Se le forze dell’ordine hanno accertato che non c’era questo tipo di aggravante nel gesto che ha dovuto subire (l’aggressione con il lancio di uova da parte di giovani di Moncalieri), è pur vero che contro di lei si era scatenata una gogna mediatica senza scrupoli, con minacce sui social network e pregiudizi di ogni tipo. La conquista della finale segna una svolta in tutta questa vicenda.

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