Gli altri reati telematici: in calo il cyberbullismo, cresce la sextortion
Secondo l'ultimo report della polizia postale a condizionare il dato sul cyberbullismo potrebbe essere stato anche il ritorno a una vita completamente normale, dopo le limitazioni pandemiche e post pandemiche
03/01/2024 di Gianmichele Laino
Per completare il quadro rispetto ai reati che si possono commettere online e che vanno al di là delle truffe economico-finanziarie perpetrate sul web, occorre spiegare e leggere anche gli ultimi dati rispetto ad altri due macro-fenomeni, ovvero il cyberbullismo e la sextortion. Per quanto riguarda il primo, stando all’ultimo report firmato dalla Polizia Postale, i casi sono in calo, mentre la sextortion ha mostrato una leggera, ma altrettanto preoccupante crescita.
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Cyberbullismo e sextortion, i dati della Polizia Postale
Il cyberbullismo ha mostrato una sorta di normalizzazione dei comportamenti. La Polizia Postale, nel suo resoconto delle attività effettuate nel 2023, ha evidenziato come si sia passati a 284 casi di cyberbullismo riconosciuti e verificati effettivamente. Il commento nel report è stato: «Non si può escludere che il ritorno ad una vita sociale priva di restrizioni abbia avuto un’influenza positiva sulla qualità delle interazioni sociali, delle relazioni tra coetanei e che la costante opera di sensibilizzazione svolta dalla Polizia Postale così come da altre istituzioni e organizzazioni del terzo settore, presso le strutture scolastiche, abbia mantenuto alta l’attenzione degli adulti e dei ragazzi stessi sulla necessità di agire responsabilmente e correttamente in rete». La polizia postale, dunque, avrebbe indicato nel passaggio definitivo a una ripresa delle attività offline e alle sue operazioni di educazione digitale nelle istituzioni un calo di questo reato odiosissimo.
Se si considera che nel 2023 gli interventi della polizia postale erano stati 323 per questa sola fattispecie di reato, sicuramente si può guardare al futuro con una certa fiducia. Tuttavia, non bisogna assolutamente sottovalutare i casi di sommerso: tante persone che, magari, sono state vittime di cyberbullismo (sia tra i minori, sia tra i maggiorenni) che hanno preferito non denunciare. Anche i minori denunciati per cyberbullismo, in ogni caso, sono diminuiti, passando dai 127 del 2022 ai 104 del 2023.
Un dato in controtendenza, invece, è quello relativo alla sextortion, ovvero all’invio di immagini sessualmente esplicite a scopo ricattatorio. Si è passati dai 130 casi registrati nel 2022 ai 136 casi del 2023. La maggior parte dei casi – stando a quanto riportato nell’attività di monitoraggio della polizia postale – riguarda minori di età compresa tra i 14 e i 17 anni, prevalentemente maschi.
In ogni caso, in materia di diffusione di materiali sessualmente espliciti, più che legati alla sextortion, la polizia postale ha effettuato operazioni volte allo smantellamento di reti che, sfruttando potenzialità di piattaforme e app di messaggistica istantanea, hanno contribuito alla condivisione di materiali pedopornografici. Da questo punto di vista, le autorità si sono rese protagoniste di veri e propri smantellamenti di gruppi più o meno organizzati e che, dietro a identità anonime, puntavano alla diffusione di immagini e video fortemente sensibili.