La storia della foto del crocifisso con Gesù bianco, “rimosso” non per il BLM ma per volere del Papa

Nel mondo del Black Lives Matter sono state sollevate parecchie questioni sulla legittimità o meno di statue che celebrino personaggi storici di ogni sorta che, in qualche modo, hanno contribuito alle brutalità compiute sui popoli neri. Dal colonialismo alla conquista del nuovo mondo, tutto è stato messo in discussione e si è arrivati anche a questionare l’immagine di Gesù come viene rappresentata da sempre. Gesù non era bianco e con tratti caucasici data la sua provenienza e sono in molti a domadarsi se le rappresentazioni di Gesù bianco non siano sbagliate. Una questione spinosa e, come sempre quando ci si trova davanti a contrasti di tipo religioso o nazionale, le bufale non tardano ad arrivare. Ecco la storia del crocifisso rimosso da don Enrico a Bugliano perché Gesù non era bianco.

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La bufala di don Enrico che rimuove il crocifisso con Gesù bianco a Bugliano

Bugliano è un nome familiare per molti poiché il comune – che negli scorsi mesi Salvini ha salutato in diretta0 – non esiste. Si tratta di un comune appositamente inventato per fare satira su politica e istituzioni; il principio è quello di prendere le notizie del momento e creare falsi comunicati che sembrino verosimili. La storia che questa volta arriva da Bugliano, come segnala Bufale, è quella di don Enrico, parroco di Bugliano, che avrebbe rimosso Gesù bianco per far spazio a un nuovo Gesù «molto più simile alla realtà che non urterà la sensibilità del movimento Black Live Matter & affini». La notizia è corredata di fotografia e si vedono degli uomini che levano un crocifisso da una parete. Come spesso accade la foto ritrae qualcosa di realmente accaduto che però è stato totalmente decontestualizzato, creando così una fake news ad arte.

Da dove viene la fotografia?

La fotografia utilizzata è recente, risale a marzo 2020. Il crocifisso spostato che si vede è quello della chiesa di San Marcello al Corso, a Roma. La temporanea rimozione è stata fatta sotto esplicita richiesta del Papa, che lo ha voluto in Vaticano per pregare – il 27 marzo – affinché la pandemia finisse. Questo crocifisso è stato scelto per la preghiera e temporaneamente spostato di sede perché ad esso vengono attribuiti due miracoli, uno nel  1519 – essere l’unico elemento sfuggito a un incendio che devastò una chiesa intera – e l’altro nel 1522 – quando fu portato in processione nel periodo della peste e l’epidemia si fermò -.

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