La storia della foto del crocifisso con Gesù bianco, “rimosso” non per il BLM ma per volere del Papa
30/06/2020 di Ilaria Roncone
Nel mondo del Black Lives Matter sono state sollevate parecchie questioni sulla legittimità o meno di statue che celebrino personaggi storici di ogni sorta che, in qualche modo, hanno contribuito alle brutalità compiute sui popoli neri. Dal colonialismo alla conquista del nuovo mondo, tutto è stato messo in discussione e si è arrivati anche a questionare l’immagine di Gesù come viene rappresentata da sempre. Gesù non era bianco e con tratti caucasici data la sua provenienza e sono in molti a domadarsi se le rappresentazioni di Gesù bianco non siano sbagliate. Una questione spinosa e, come sempre quando ci si trova davanti a contrasti di tipo religioso o nazionale, le bufale non tardano ad arrivare. Ecco la storia del crocifisso rimosso da don Enrico a Bugliano perché Gesù non era bianco.
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La bufala di don Enrico che rimuove il crocifisso con Gesù bianco a Bugliano
Bugliano è un nome familiare per molti poiché il comune – che negli scorsi mesi Salvini ha salutato in diretta0 – non esiste. Si tratta di un comune appositamente inventato per fare satira su politica e istituzioni; il principio è quello di prendere le notizie del momento e creare falsi comunicati che sembrino verosimili. La storia che questa volta arriva da Bugliano, come segnala Bufale, è quella di don Enrico, parroco di Bugliano, che avrebbe rimosso Gesù bianco per far spazio a un nuovo Gesù «molto più simile alla realtà che non urterà la sensibilità del movimento Black Live Matter & affini». La notizia è corredata di fotografia e si vedono degli uomini che levano un crocifisso da una parete. Come spesso accade la foto ritrae qualcosa di realmente accaduto che però è stato totalmente decontestualizzato, creando così una fake news ad arte.
Da dove viene la fotografia?
La fotografia utilizzata è recente, risale a marzo 2020. Il crocifisso spostato che si vede è quello della chiesa di San Marcello al Corso, a Roma. La temporanea rimozione è stata fatta sotto esplicita richiesta del Papa, che lo ha voluto in Vaticano per pregare – il 27 marzo – affinché la pandemia finisse. Questo crocifisso è stato scelto per la preghiera e temporaneamente spostato di sede perché ad esso vengono attribuiti due miracoli, uno nel 1519 – essere l’unico elemento sfuggito a un incendio che devastò una chiesa intera – e l’altro nel 1522 – quando fu portato in processione nel periodo della peste e l’epidemia si fermò -.