Come la stampa italiana sta aiutando la propaganda cinese nell’idea che il Covid sia nato qui
Ci si lamenta della prima pagina del Global Times, ma il problema arriva dai nostri quotidiani
12/12/2020 di Enzo Boldi
Accuse a contro-accuse velate che, però, servono per portare acqua al proprio mulino. E così la stampa italiana sta riuscendo nell’obiettivo di offrire una feconda sponda alla propaganda cinese su una questione molto delicata: il Covid nato in Italia. Era già successo il mese scorso, dopo la pubblicazione del report dell’Istituto Nazionale dei Tumori in cui si indicava la presenza del Sars-CoV-2 su alcuni pazienti italiani già dal mese di settembre 2019. E ora la storia si ripete dopo la notizia di un bambino di 4 anni che ha avuto il Covid il 21 novembre dello scorso anno. Si tratta che dovrebbero essere approfonditi prima di servirli alla pubblica platea, visto che l’analisi dell’origine del virus è ancora ben lontana dall’indicare un preciso punto e una determinata data di partenza.
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Ed è così che, come riporta il corrispondente de La Repubblica dalla Cina – Filippo Santelli – sul proprio profilo Twitter, il Global Times (quotidiano di propaganda del regime cinese, in lingua inglese) ha aperto la propria edizione in edicola ieri con la notizia del virus che circolava in Italia ancor prima che a Wuhan.
Molecular clock analysis svelerà la verità. I dati italiani non sono affidabili, non c’è prova che non sua una contaminazione.
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) December 11, 2020
L’articolo non contiene una vera e propria ‘accusa’ al nostro Paese, ma l’idea che si fa passare è quella che il Covid nato in Italia e che poi si sia diffuso nel resto del mondo. E non diciamo che questo non rivelerà veritiero, ma come sottolinea il professor Roberto Burioni le prove a sostegno di questa tesi devono esser prese con le pinse per tanti motivi.
Covid nato in Italia, come la Cina accusa il nostro Paese
Prima di tutto occorre sottolineare come i dati di ogni singolo Paese dovranno essere analizzati fino in fondo. E, sembrerà strano, in piena pandemia diventa difficile effettuare un’analisi capillare in grade di svelare origine e datazione di un virus. Inoltre, la quasi totalità della comunità scientifica nel mondo sostiene – in base ad alcuni studi, ancora preliminari – che il Covid circolasse tra Wuhan e dintorni già nel mese di settembre-ottobre. Ma la stampa italiana, con la rincorsa alla pubblicazione di notizie ‘choc’ sta fornendo un grande assist – almeno in termini di opinione pubblica – alla propaganda cinese.