Cosa sta succedendo al porno su Twitter in Germania

Il porno su Twitter sta iniziando ad essere bloccato seguendo il volere del regolatore tedesco partendo da account specifici che raggiungono moltissime persone

16/02/2022 di Ilaria Roncone

Lo stimolo ad agire contro i contenuto pornografici per Twitter in Germania arriva da una serie di pressioni ricevute per rendere più difficile ai bambini rintracciare contenuti per adulti online. Andando a vedere i dati del porno su Twitter in Germania dalla fine del 2020 sono almeno sessanta gli account interessati al blocco in seguito a una serie di pressioni da parte dei regolatori tedeschi che hanno stabilito che la pornografia online dovrebbe essere soggetta a precisi limiti di età che devono poter essere confermati (cosa che, su Twitter, non è possibile fare).

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Porno su Twitter, cosa succede se si prova a visualizzare gli account bloccati in Germania

Wired non ha esitato a sottolineare come questo sia un raro esempio di una piattaforma social grande come Twitter che si piega alla pressione dei regolatori esercitata in questo ambito. Chi prova a visualizzare uno degli account bloccati in Germania si trova di fronte a un messaggio espresso a chiare lettere che fa riferimento al profilo bloccato in seguito a una richiesta legale.

Considerato che Twitter non ha un sistema di verifica di età, Twitter ha dovuto assecondare le richieste dei legali andando a bloccare completamente gli account per chiunque – a prescindere dall’età – in Germania. Il giro di vite del porno in Germania è cominciato già lo scorso luglio, con le autorità di regolamentazione che hanno minacciato di bloccare i più grandi siti porno del mondo a partire da xHamster e coinvolgendo anche YouPorn, Pornhub, e MyDirtyHobby (tutti di proprietà di MindGeek).

L’esplicita richiesta della Germania a Twitter

«Il porno sui social media è un problema – afferma il presidente della Kommission für Jugendmedienschutz, la Commissione per la protezione dei minori nei media che regola le questioni di sicurezza dei bambini in Germania – Stiamo cercando un dialogo con queste aziende». Tra queste c’è Twitter che, a detta del regolatore, «ha bloccato i profili porno per gli utenti tedeschi dopo che abbiamo avviato un’azione legale» per la prima volta in Europa. Chi si trova a visionare un profilo bloccato in Germania non vede immagine, bio o post e viene reindirizzato alla spiegazione fornita da Twitter relativamente alle ragioni.

Il rovescio della medaglia, però, è che le segnalazioni del regolatore non seguono criteri trasparenti. Secondo Paulita Pappel – che ha creato la Free Speech Coalition – l’azione di Twitter è «lontana dalla realtà della tecnologia di oggi» e non si capisce bene perché un account sia stato bloccato e un altro no pur trattando gli stessi contenuti. Le decisioni sembrano guidate, secondo Pappel, da un’azione conservatrice contro il porno che mira a limitarne la portata: «Stanno usando la protezione dei minori come una scusa per spingere avanti politiche molto conservatrici per abbattere le compagnie porno ma anche i piccoli lavoratori del sesso e i creatori di contenuti», afferma la creatrice del ramo europeo dell’organismo commerciale dell’industria degli adulti.

Paulita Pappel, che ha creato un ramo europeo dell’organismo commerciale dell’industria degli adulti, la Free Speech Coalition, dice che la mossa contro i contenuti per adulti su Twitter è “lontana dalla realtà della tecnologia di oggi”. C’è poca trasparenza intorno agli account che sono stati bloccati, dice e i blocchi sembrano essere guidati da regolatori con atteggiamenti conservatori verso la pornografia che vogliono limitare la sua portata. “Stanno usando la protezione dei minori come una scusa per spingere avanti politiche molto conservatrici per abbattere le compagnie porno ma anche i piccoli lavoratori del sesso e i creatori di contenuti”, sostiene Pappel. Il KJM dice che la pornografia non è illegale e si preoccupa solo di proteggere i bambini. Ma prendendo di mira i singoli creatori, dice Pappel, c’è il rischio che la pornografia sia vista come “proibita”.

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