I siti hard in Gran Bretagna potrebbero richiedere l’età dell’utente al momento dell’accesso

La misura potrebbe entrare nel prossimo pacchetto di misure per la sicurezza in rete

08/02/2022 di Redazione

Navigare sui siti po*no in Gran Bretagna potrebbe essere molto più complesso, sia per gli utenti di età inferiore ai 18 anni, sia per gli utenti maggiorenni. Infatti, nel nuovo disegno di legge che affronterà l’argomento della sicurezza della navigazione online, il governo britannico potrebbe prevedere di richiedere una verifica dell’età per l’accesso a siti e portali che contengono video o altri materiali multimediali sessualmente espliciti. Non sarà però una procedura semplice, almeno rispetto a quelle che sono le anticipazioni sul provvedimento: non ci si limiterà a inserire un banner con una autocertificazione di maggiore età, ma saranno richiesti alcuni requisiti specifici, come i dati della carta di credito o quelli del passaporto. Proprio per rendere veritiera la dichiarazione sulla propria età, senza aggirare l’ostacolo di un banner piuttosto platonico.

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Accesso siti hard in Gran Bretagna vincolato all’età degli utenti

Chris Philp è il ministro per il Digitale nel gabinetto di Boris Johnson. Ha garantito una maggiore severità nell’accesso a portali hard: I« genitori meritano la tranquillità che i loro figli siano protetti online dal vedere cose che nessun bambino dovrebbe vedere. Stiamo ora rafforzando il disegno di legge sulla sicurezza online in modo che si applichi a tutti i siti porno per assicurarci di raggiungere il nostro obiettivo di rendere Internet un luogo più sicuro per i bambini». Al momento una certificazione dell’età rafforzata era necessaria, in Gran Bretagna, per accedere a una piattaforma come OnlyFans che, tuttavia, prevede la fruizione di contenuti a pagamento (e dunque richiede di default l’autenticazione attraverso una carta di credito). L’intenzione del governo britannico è quella di estendere questo requisito anche ai portali che, tradizionalmente, erano e sono ancora ad accesso gratuito.

Se i siti non dovessero conformarsi a queste indicazioni sull’accesso potrebbero arrivare a pagare fino al 10% del loro fatturato o potrebbero essere puniti con la sospensione dell’erogazione dei servizi. Ovviamente, non mancano le proteste per quanto riguarda questa possibile decisione del governo: secondo molte associazioni, le autorità britanniche dovrebbero prima garantire che dall’identificazione dell’età non si arrivi a desumere dati sul comportamento degli utenti e sulla visualizzazione dei portali pornografici. Il governo – che aveva già provato in passato a introdurre la disciplina della verifica dell’età per l’accesso ai siti hard – ha comunque affermato che la scelta del metodo della verifica dell’età potrebbe essere effettuata dalle aziende stesse che gestiscono i portali.

Il decreto per la sicurezza della navigazione online sta tenendo banco in Gran Bretagna per diversi motivi, non ultimo la disposizione che sembrava farsi sfuggire il deepfake da quella tipologia di contenuti che sono considerati illegali. Anche l’accesso ai siti hard, adesso, va ad alimentare le discussioni sulla sicurezza dei dati personali e sul bilanciamento tra quest’ultima e una navigazione più sicura da parte dei minori.

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