Cosa è successo alla pagina Facebook dei no vax di Pordenone

Per via delle troppe "fake news" diffuse all'interno, il social ha deciso di limitarla per 90 giorni. Poi, qualora fossero evidenziate ulteriori violazioni, si potrebbe procedere direttamente con il blocco e la chiusura

04/05/2022 di Enzo Boldi

Nel mare magnum della accuse a tutti i media di fare “disinformazione”, ecco che la più classica legge del contrappasso si è abbattuta su una delle più attive pagine Facebook dei no vax di Pordenone. Il social, infatti, ha deciso di limitare l’accesso ai contenuti – per 90 giorni – a causa delle ripetute fake news condivise da parte degli utenti su quella pagina. La decisione, come da prassi, è arrivata seguendo un algoritmo: dopo diverse segnalazioni incrociate fatte da parte dei fact-checker certificati da Meta, è stata raggiunta quella soglia che prevede il provvedimento da parte dello stesso social.

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A riportare la notizia delle limitazioni (quindi non si tratta, per il momento, di una chiusura totale) della pagina Facebook “Pordenone per la Verità” è stato il quotidiano Il Gazzettino che ha pubblicato anche l’informativa inviata da parte della piattaforma social ai gestori di quella pagina: «È stata limitata per 90 giorni perché ha ripetutamente condiviso informazioni false. I post saranno spostati più in basso in modo che sia meno probabile che le persone li vedano. La pagina rischia di essere nascosta. Inoltre presenta una distribuzione ridotta e altre restrizioni a causa delle continue violazioni degli standard».

No vax Pordenone, Facebook blocca la loro pagina social

Limitazione (ovvero non individuabile attraverso la ricerca dal motore interno di Facebook) e contenuti che non possono comparire sulla “timeline” degli utenti che avevano messo like a quella stessa pagina. Nel frattempo, però, la propaganda dei no vax Pordenone prosegue. Non appena ricevuto quell’avviso di limitazione di 90 giorni, è salita in auge la “pagina di riserva” (già creata nel mese di gennaio) che, però, ha molti meno follower rispetto a quella originale. E all’interno di queste pagine (c’è anche un profilo e un gruppo, che però hanno scarso successo) si continuano a condividere articoli contro i vaccini e post che attaccano Draghi, il governo e che condividono video e altro in favore della Russia.

(foto ipp clemente marmorino)

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