Nathalie Tocci spiega perché si rifiuta di andare in tv se ci sono propagandisti russi
Ha motivato con un articolo su La Stampa la decisione di non partecipare alla puntata di DiMartedì di ieri
04/05/2022 di Redazione
Nathalie Tocci (direttrice di IAI – Istituto Affari Internazionali e docente onoraria dell’Università di Tübingen, una delle più ricercate analiste della guerra in Ucraina) non ha mai fatto il nome della trasmissione televisiva a cui era stata invitata e a cui non ha partecipato per lanciare un segnale. Tuttavia, gli indizi conducono a DiMartedì proprio perché – come scrive tra le righe del suo editoriale per La Stampa – la trasmissione ospitava «una propagandista che lavora per il ministero della Difesa russo». L’identikit sembra essere quello di Nadana Fridrikhson, ospite della trasmissione di Giovanni Floris. Tocci ha spiegato il perché del suo rifiuto, perché ha detto not in my name.
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Nathalie Tocci spiega perché non andrà ospite nelle trasmissioni con propagandisti russi
Per Nathalie Tocci, il criterio principale per partecipare a una trasmissione è quello di capire in anticipo gli altri ospiti presenti in studio. Quando è venuta a sapere della giornalista russa, ha deciso di «tirare una linea». Il motivo viene approfondito nelle righe successive del suo articolo per La Stampa: «Quando viene ospitata la propaganda russa […] la logica è diversa. Se il formato fosse mirato a smascherare la propaganda russa allora non ci sarebbe stato bisogno della mia presenza. Il lavoro dello smascheratore è del giornalista, non il mio. Nel formato del talk-show, invece, il conduttore non smaschera le bufale fattuali, non fa fact-checking, bensì le presenta come opinioni che un altro opinionista è chiamato a contrastare, peraltro in pochi minuti».
Insomma, al di là del caso specifico, la questione che viene posta è quella sul mezzo dei talk-show per fare informazione. Quel principio che abbiamo più volte sottolineato dell’interlocuzione efficiente soltanto se basata, appunto, sui fatti e non sulla propaganda. Da tempo si è rinunciato a questo principio, preferendo il contrasto a tutti i costi che fa aumentare gli ascolti e che, di conseguenza, sottrae telespettatori ad altri contenitori su reti concorrenti. Nathalie Tocci, a quanto pare, ha deciso di chiamarsi fuori da tutto questo. E – vista la rarità delle trasmissioni che si basano esclusivamente sui fatti e non sulla propaganda – c’è da credere che sarà sempre più difficile vederla ospite di uno studio televisivo per un talk-show in prima serata.