Urso del Copasir su Orsini e i giornalisti russi nei talk: «Dire se sono a libro paga? Domanda irricevibile»

Il presidente del comitato per la sicurezza della Repubblica parla con Libero: in questa settimana, una serie di audizione su possibili influenze russe nelle trasmissioni televisive

10/05/2022 di Gianmichele Laino

Adolfo Urso è il presidente del Copasir e ha rilasciato una lunga intervista a Libero sul ruolo dei propagandisti russi in Italia a diversi livelli, anche nel corso di trasmissioni televisive. Del resto, in questa settimana, sono previsti diversi interventi in seno al Copasir proprio per determinare questo aspetto, in seguito agli esposti anche in commissione di Vigilanza Rai dei giorni scorsi. Inevitabile, dunque, che la discussione – partita dal ruolo della disinformazione del Cremlino nel corso della guerra – sia andata a toccare gli aspetti più nazionalpopolari, come la presenza, da un lato, di ospiti russi nei talk-show (anche della Rai); dall’altro di opinionisti italiani che hanno assunto una posizione non propriamente benevola nei confronti dell’Ucraina.

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Copasir su propaganda russa, l’intervista di Urso a Libero

Su una domanda, in particolare, è importante sottolineare la reazione di Urso. Il giornalista di Libero che ha curato l’intervista, Francesco Specchia, chiede al presidente del Copasir: «Vi risulta che alcuni ospiti in tv come il professor Orsini o alcuni giornalisti moscoviti siano in odore di essere a libro paga? Come reagirebbe il Copasir di fronte a notizie del genere?». La risposta di Urso – senatore di Fratelli d’Italia – riportata da Libero è la seguente: «Con la serietà che compete all’organo parlamentare a cui è delegato il compito di verifica e di controllo nell’ambito della sicurezza nazionale. La legge ci impone riservatezza e dunque lei mi pone una domanda per me irricevibile». Il giornalista, tuttavia, non manca di riportare una didascalia a questa risposta. Secondo Specchia, infatti, la voce di Urso è leggermente incrinata. Il giornalista ricorda che ogni membro del Copasir che dovesse rivelare segreti di stato potrebbe essere passibile di 15 anni di carcere.

Nessuna informazione, dunque, a questo proposito è stata rivelata: occorrerà capire se ci saranno degli sviluppi dagli incontri calendarizzati per questa settimana. Sicuramente, Urso ha parlato di una presenza conclamata di spie russe in Italia e dell’utilizzo, sempre da parte del Cremlino, della disinformazione come vera e propria arma di guerra, elemento più volte sottolineato dalle relazioni parlamentari anche in passato. Sull’attuale situazione del servizio pubblico e della presenza di persone pagate dal Cremlino anche nelle altre televisioni italiane, del resto, occorrerà attendere ulteriori sviluppi di indagine.

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